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Responsabile CMS Italia: Lucia Silvestris

CMS (Compact Muon Solenoid) è un esperimento di fisica delle particelle che studia le collisioni frontali di protoni e che opera alla frontiera dell’alta energia. L’esperimento è collocato in una caverna sotterranea a circa centro metri di profondità a Cessy, in Francia non lontano dalla città di Ginevra in Svizzera, in uno dei quattro punti di interazione dei due fasci di protoni che vengono accelerati all’interno del collisore adronico Large Hadron Collider (LHC) del CERN.

LHC è la macchina acceleratrice più potente costruita fino ad oggi, si sviluppa lungo un tunnel circolare di 27 km e raggiunge una energia massima di 14 TeV nell’urto di due protoni, consentendo un notevole passo avanti nella capacità di scoprire nuove particelle ed esplorare possibili nuove strutture delle particelle che oggi consideriamo elementari. Infatti parte dell’energia di collisione viene trasformata in massa, creando nuove particelle. 
CMS è un apparato di grande dimensione (alto 15 metri, come un edificio di 5 piani, per circa 14,000 tonnellate di peso) ed estrema complessità, dove trovano applicazione le tecnologie più moderne nel campo dei rivelatori, dell’elettronica, dei sistemi di acquisizione dati e di calcolo. CMS è stato esplicitamente disegnato per scoprire nuovi fenomeni e nuove particelle.

CMS è costituito da diversi rivelatori di particelle disposti secondo gusci concentrici intorno al punto di incrocio dei fasci. Dal punto di interazione verso l’esterno, i rivelatori che costituiscono CMS sono:

  • il tracciatore (Tracker), basato su rivelatori al Silicio, che misura con precisione le tracce lasciate dalle particelle cariche;
  • il calorimetro elettromagnetico (ECAL), composto di cristalli scintillanti, che ha lo scopo di rivelare e misurare l’energia di elettroni e fotoni;
  • il sistema di calorimetri adronici (HCAL e HF), per la misura di jets di adroni;
  • il sistema di camere per muoni (MUON), per la identificazione e la misura dei muoni

Il gruppo CMS di Padova-Legnaro-Trento ha partecipato alla progettazione,  test, costruzione ed installazione delle camere a muoni del barrel e del tracciatore TIB, ha inoltre contribuito alla definizione del trigger e del sistema di acquisizione dati dell'esperimento.