Le colleghe che presentiamo in questo numero portano alla ribalta il tema del precariato nel nostro Ente: due di loro hanno un contratto a tempo determinato e la terza è stata “precaria” per molto tempo, prima di essere assunta come ricercatrice a tempo indeterminato. 
Cominciamo da quest'ultima, Carla Sbarra, che dimostra di non avere certo paura dei cambiamenti, specie se comportano grossi impegni: giovanissima, infatti, ha deciso di studiare Fisica all'Università provenendo da un percorso scolastico non proprio “in linea”, anche se eseguito con il massimo profitto.
Con questo spirito, più tardi, si è appassionata ad un progetto “un po' fuori” dal suo “ambito
di studi tradizionale”, come ci dice: un bell'arricchimento culturale! Ci vuole poi coraggio e fiducia nel futuro per avere un figlio quando, come scrive, “nè io nè mio marito avevamo un posto a tempo indeterminato”. 
Carla non nasconde le difficoltà familiari incontrate e ben sottolinea:
Per chi ha figli alle elementari o in età prescolare non è sempre facile conciliare le esigenze personali con i ritmi tipici dei colleghi”.
Alessandra Marchesi lavora al CNAF, in ambito amministrativo, traendo grande soddisfazione nell'aiutare i colleghi, che non capiscono nulla delle materie che costituiscono invece il suo “pane quotidiano”. 
Il suo tempo libero è speso in famiglia ma anche per lei riuscire a fare tutto è una bella sfida: azzeccata l'immagine del giocoliere a cui si paragona, con l'ansia (ma non troppo) di non farcela a tenere sempre tutto sotto controllo e il divertimento del gioco che il termine porta con sé, il tutto con sorriso e autoironia. 
Tutta da godere, infine, la scenetta domestica del bimbo di quattro anni che non vuole mettersi il pigiamino rosa della sorella maggiore: perché è rosa o perché è di seconda mano? 
Senza esserne consapevole sta imparando due cose, che porterà con sé crescendo: una legata ai colori, che non hanno genere, e l'altra di riciclo e risparmio, direttamente da una mamma laureata in economia! 
Catia Peduto è la più giovane del terzetto e lavora nell'Ufficio Comunicazione dell'Ente. Quasi tutte donne, tranne un uomo, un ufficio dove tutti devono saper fare anche il lavoro degli altri, dalla redazione dei comunicati stampa alle news sui siti istituzionali ecc., dove la collaborazione è il punto centrale... come in un esperimento di fisica! 
Ma comunicare Scienza non è facile. Chi ci ha provato, sa quanto è difficile spiegare le cose che si fanno nell'INFN, che per noi che ci lavoriamo sono scontate, non solo a chi ancora non ci conosce, da cui ci si aspetta poca attenzione, ma anche ai nostri familiari, che ci vogliono bene e si presume siano attenti e interessati. 
Catia ha le sue pratiche risposte: ma poi finisce lì, Catia?
O dopo ti chiedono cos'è il bosone di Higgs?

Intervista a Carla Sbarra, file pdf

Intervista a Alessandra Marchesi file pdf

Intervista a Catia Peduto file pdf