La rete dei CUG della ricerca esprime preoccupazione, in una fase delicata di ristrutturazione interna dell’ISTAT, per lo smantellamento del Dipartimento per le Statistiche sociali e ambientali (DSSA) e per la contestuale rimozione dall’incarico di Direttrice di Linda Laura Sabbadini, che di questo istituto è stata anima portante. Sorprendentemente la Dott.ssa Sabbadini è anche stata scartata dalla selezione per i nuovi vertici apicali ISTAT.

Ricercatrice innovativa, pioniera delle statistiche di genere ed esperta di diseguaglianze sociali, appassionata del suo lavoro e aperta nei confronti della società civile e della comunità scientifica, è riuscita a far si che l'ISTAT migliorasse la fotografia del nostro Paese da un punto di vista sociale e ambientale.

Gli studi di temi quali il lavoro, la famiglia, il rapporto tra generazioni e tra generi, la violenza contro le donne, la discriminazione per orientamento sessuale, la povertà, l'integrazione sociale dei migranti, il benessere, la condizione urbana sono stati molto potenziati sotto la sua direzione, facendo si che le analisi condotte nel dipartimento delle Statistiche sociali e ambientali entrassero nel patrimonio comune di consapevolezza sia in Italia che all’estero (basti ad esempio il volume 'Come cambia la vita delle Donne 2004-2014').

Insignita dal Presidente Ciampi dell’onorificenza di commendatore della Repubblica nel 2006, proprio per il ruolo particolarmente innovativo svolto nel campo delle statistiche sociali e di genere, la Dott.ssa Sabbadini è stata più volte premiata in Italia e all’estero e nel dicembre 2015 è stata inserita fra le prime cento eccellenze italiane con Umberto Eco e Renzo Piano.

Non si comprendono quindi le ragioni della sua estromissione dai vertici dell’ISTAT e parimenti preoccupa la possibile marginalizzazione delle analisi (in particolare quelle di genere) condotte finora nel Dipartimento delle Statistiche Sociali e Ambientali.

Per questo la rete dei CUG della ricerca chiede che siano esplicitate le motivazioni di tale atto e si ponga rimedioa questa grave ingiustizia, evitando sia lo spreco di un eccellente talento femminile che la potenziale perdita di attenzione verso gli studi di cui la Dott.ssa Sabbadini rappresenta oggi una delle interpreti più valide nel panorama internazionale.