In sottofondo si sentono le mie risate …proprio per dimostrare il clima informale e distensivo che abbiamo respirato.

A Torino c’erano ben tre facilitatori un valore aggiunto! Danila, Elsa e Ruggiero tre persone di provata esperienza ed “equilibrio” che hanno saputo gestire e superare le resistenze iniziali dei partecipanti. Una grande sinergia tra i facilitatori durante gli incontri ha portato alla decisione di condurre a turno il circolo e gli altri due facevano da spalla …ha costituito un grande punto di forza. Sono emersi feedback positivi (sinceri) da parte dei partecipanti che hanno evidenziato le capacità motivazionali di mediazione. I facilitatori, da subito, ci credevano mentre i partecipanti erano scettici…ma purtroppo è difficile spiegare all’esterno questo strumento,  che si sviluppa strada facendo ed occorre vivere l’esperienza poiché non è descrivibile.

Non si può dire semplicemente è una bella esperienza!

Per cui ci proviamo …ne parliamo attraverso il racconto dei colleghi che hanno vissuto in prima persona questa esperienza e speriamo che altri si interessino ……..

Partiamo dicendo che non è stato un percorso semplice, da parte di qualcuno ci sono state perplessità, ma molto positivo è stato il fatto che una volta chiariti i dubbi ci sia stata una grande apertura e disponibilità ad essere coinvolti e a mettersi in gioco…..

Cosa è dunque un circolo di ascolto: è un luogo strutturato dove si affrontano varie tematiche ma seguendo un copione preciso, con regole definite dl principio…con obiettivi da perseguire attraverso una precisa metodologia!

Siamo arrivati ad un punto del percorso dove si sono stilate le problematiche, una lista dei problemi che impedivano la realizzazione di un ambiente ideale …quindi dall’elenco delle problematiche si è passati alla costruzione dell’ albero dei problemi che sono stati gerarchizzati per una visione precisa per raggiungere dei miglioramenti (ogni problema è collegato ad un altro che ne è causa o conseguenza)

L’obiettivo del circolo non è un obiettivo astratto ma quello di risolvere i problemi.

  1. Uno dei problemi più sentiti …partecipare alla scelta dei responsabili dei servizi! Discussione prima della nomina da parte del direttore. Sono state predisposte riunioni in cui venissero fuori eventuali proposte e candidature. Questa iniziativa è anche coincisa con la nomina del nuovo direttore di sezione. Si è avviata la procedura ed ha prodotto dei risultati con avvicendamenti in alcuni servizi (con revoca delle indennità etc) che da ora in poi diventa PRASSI.
  2. L'altro obiettivo è quello del conoscersi meglio . Non ci si conosce tra colleghi (dietro ad un volto ad un nome non si abbina un’attività lavorativa) e non solo per i profili di tecnici amministrativi ma anche per i colleghi ricercatori non afferenti allo stesso gruppo o esperimento.

Pertanto per superare questa mancanza di conoscenza, si è pensato di creare una rubrica con foto in cui inserire un piccolo racconto di sé stessi ..abbinato alla propria attività lavorativa. Sono nati problemi a livello di privacy poiché non tutti erano disposti a mettere la propria foto …ma obiettivo raggiunto!

 Si vuole anche creare un canale youtube della sezione.

Ci si è anche chiesti nel futuro cosa accadrà dei circoli nella sezione di Torino. È stato fatto un questionario a tutto il gruppo in cui si chiedeva “come pensate che possa essere il circolo di ascolto? Quali cambiamenti per svilupparlo in maniera diversa?”

Punto di forza è stato anche il direttore, che ha sempre dimostrato la volontà di continuare. Come facilitatori abbiamo dato la nostra disponibilità  a continuare nel nostro ruolo e  creare una pagina web, ma per mancanza di tempo non siamo riusciti visto che ognuno di noi deve impegnarsi in attività lavorative tradizionali.

A noi piacerebbe l’attivazione di un circolo su richiesta di chiunque!

Se si confronta il circolo di ascolto con altri strumenti classici di analisi delle problematiche, tipo i questionari, risulta che questi ultimi sono sentiti non utili, una serie di domande senza soluzioni, strumenti calati dall’alto.

La cosa bella del circolo di ascolto era che ci sentiva protagonisti, induceva al pensiero …non in modo freddo tipo si/no del questionario ma faceva riflettere … stimolando i partecipanti a risposte più complesse

Il circolo d’ ascolto ha messo la persona al centro ..al di là dell’utilità intrinseca il valore aggiunto è proprio la riflessione su determinate tematiche. Ha fatto emergere L’IMPORTANZA DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI

Ad esempio nel secondo incontro si toccò un argomento interessante …cosa succede tra due persone quando uno parla e l'altro ascolta? In che modo si ascolta? Argomenti stimolanti.

Lo stesso documento delle valutazioni dei rischi prevede anche la valutazione dello stress da lavoro correlato, ma attraverso metodi diversi.

I nuovi strumenti di analisi dello stress da lavoro correlato prevedono la centralità dell’uomo, la salute dell’individuo …la salute viene vista quindi come benessere che comprende la serenità con cui andiamo al lavoro. Viene sottolineato come sarebbe bello fare un documento della valutazione dei rischi che venisse redatto dagli stessi lavoratori, da chi vive giorno per giorno l’esperienza lavorativa.

Ruggero ci racconta una piccola storiella, molto efficace: quella dello spaccapietre. Un giorno un uomo fa la conoscenza di un nuovo mestiere, lo spaccapietre e vuole saperne di più. C’erano degli uomini che scalpellavano grossi frammenti di roccia per ricavare degli squadrati blocchi di pietra. Va dal primo e gli chiede: «Salve, che fai?». L’uomo gli risponde: «Non lo vedi? sto tagliando delle pietre!». Un po’ più giù  ne vede un altro che taglia sempre le pietre ma sta fischiettando allegramente, «Salve, cosa fai?», domanda- «Ma come, non lo vedi? Sto costruendo un muro!». Infine giunge quasi in cima alla collina, dove incontra un terzo uomo, spacca sempre le pietre e nello stesso tempo canticchia una canzone. Anche a lui chiede cosa stia facendo e il terzo gli risponde sorpreso: «Cosa faccio? Ma non lo vedi? –risponde l’uomo, sorridendo con fierezza- sto costruendo una Cattedrale!»

Alla fine ognuno ha dato un suo contributo, al di là delle timidezze, delle perplessità. il grande impegno ha garantito la partecipazione di tutte e tutti !

Vedi il filmato dell'intervista al seguente link: http://www.infn.it/video/multimedia/cug/video009.html