L’ipernucleo Lambda è un sistema barionico a vita lunga (t=10 -10s). La Lambda non è soggetta al principio di Pauli e può penetrare profondamente nel nucleo, permettendo misure della risposta del sistema allo stress imposto su di esso. Proprietà sconosciute dell’interazione barionica possono manifestarsi negli ipernuclei, fornendo informazioni sulla base SU(3) di sapore per i sistemi barionici. L’indagine spettroscopica degli ipernuclei Lambda fornisce un mezzo unico per lo studio dell’interazione Lambda-Nucleone, dal momento che gli esperimenti di diffusione diretta Lambda-Nucleone sono difficili da realizzare. Gli ipernuclei Lambda presentano stati descritti comunemente per mezzo dell’accoppiamento di stati profondi del nucleo con la Lambda in uno stato profondo della shell. Questo rende possibili gli studi spettroscopici. La comprensione delle interazioni Barione-Barione è fondamentale per capire il nostro mondo e la sua evoluzione. Un’interazione effettiva Lambda-Nucleone può essere determinate dagli spettri ipernucleari ottenuti da varie reazioni e può essere usata per discriminare tra differenti potenziali Iperone-Nucelone e Iperone-Iperone. La conoscenza dell’interazione Lambda-Nucelone è importante, fornendo un check di vari modelli generalizzati dell’interazione barione-barione. Una conoscenza più precisa delle interazioni Iperone-Nucleone e Iperone-Iperone può gettare luce sul ruolo dei quark strani nella dinamica dei sistemi barionici. Si pensa che gli Iperoni appaiono all’interno delle stelle di neutroni a circa 2-3 volte la densità di saturazione nucleare.
Un’informazione quantitativa sulle interazioni Iperone-Nucleone, Iperone-Nucleone-Nucleone e Iperone-Iperone è indispensabile per capire le fasi ad alta densità della materia delle stelle di neutroni. Queste fasi possono influenzare drammaticamente sia le proprietà di equilibrio che quelle di non equilibrio delle stelle di neutroni. Per la maggior parte dei modelli teorici, la presenza di iperoni fa sì che la più grande massa predicibile per una stella di neutroni stabile sia un valore troppo piccolo per essere compatibile con le recenti osservazioni su una stella di neutroni di circa due masse solari. Mentre ci sono indicazioni che questo problema può essere risolto includendo l’effetto di interazioni Iperone-Nucleone-Nucleone, il fatto potrebbe anche segnalare la presenza, nell’interno del nucleo della stella, di una fase non adronica, ovvero di una materia di quark deconfinati. Una grande mole di dati proviene da due tipi di tecniche spettroscopiche ipernucleari complementari: la spettroscopia basata sulle reazioni (con sonde adroniche) e la spettroscopia gamma. Entrambe queste tecniche hanno limitazioni, dovute sia alla limitata risoluzione in energia e alle piccole ampiezze di spin-flip, sia al fatto che esse danno accesso solo a stati ipernucleari sotto la soglia di emissione nucleonica. È ovvio quindi il vantaggio di osservare, per mezzo della spettroscopia (e, e’K +), strutture più complete, fornendo contemporaneamente precise energie assolute di legame.