Albert Einstein è sicuramente, insieme a Newton e Galileo, uno degli scienziati più famosi di tutti i tempi. La sua Teoria della Relatività ha rivoluzionato il nostro modo di pensare l’universo in cui viviamo. Secondo questa teoria lo scorrere del tempo può rallentare o accelerare e di conseguenza lo spazio accorciarsi o allungarsi. Ai nostri sensi sembra una cosa impossibile, ma senza tenere conto di questo anche i moderni GPS, quei dispositivi che ci aiutano a trovare il percorso quando andiamo in macchina, non potrebbero funzionare!

Albert nasce nel 1879 a Ulm, una città nel sud della Germania, da una famiglia di origine ebraica. Dimostra da subito una grande inclinazione per la matematica e la fisica. Tuttavia, la sua avversione alle rigide regole della Germania militarista, la sua dislessia e la poca memoria rendono  tormentata la sua carriera scolastica. Finisce i suoi studi in Svizzera dove ottiene la laurea al Politecnico di Zurigo. Ottiene poi un posto di impiegato all’ufficio brevetti di Berna. Ed è proprio in questo periodo che, a 26 anni, pubblica i lavori che rivoluzionano la fisica del tempo. Da quel momento è un successo dopo l’altro: insegna a Berna, poi a Praga, vince il premio Nobel e diventa direttore dell’Istituto di Fisica dell’Università di Berlino dove rimane fino al 1933. In quell’anno, in seguito alle persecuzioni degli Ebrei nella Germania nazista, si trasferisce all’Università di Princeton negli Stati Uniti dove rimane fino alla morte nel 1956.Descritto di volta in volta come distratto, concentrato sul suo lavoro, spiritoso fino all’ irriverenza (ricordate la foto della linguaccia?) Albert è  considerato come l’immagine stessa della genialità. Pacifista convinto, nonostante un iniziale favore alle armi atomiche, sostenitore delle minoranze afro-americane, non fa mai mistero delle sue idee. Si racconta che per le sue idee troppo progressiste sia stato anche sorvegliato dalla polizia federale americana, l’FBI!