Nuova tipologia di tubi a Raggi X, che supera i limiti di distribuzione di ampiezza ed energia delle sorgenti esistenti in commercio. Il sistema si basa sull’utilizzo di diodi laser con uscita in fibra, in modo da portare la sorgente di elettroni a operare in alta tensione. Così facendo il fascio di elettroni accelerato è inviato a massa, usufruendo di un miglior smaltimento del calore prodotto sull’anodo, e di un fuoco migliore. Questa tipologia di tubo si presta alla emissione di Raggi X molli utilizzabili per la sterilizzazione di ambienti ospedalieri e materiale medico.
Giovanni Carugno
2021
Acceleratori
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Attualmente, sul mercato più del 90% dei tubi a raggi X funzionano con catodo a massa e anodo in alta tensione. Sul catodo vi è un emettitore di elettroni, di solito un filamento che eroga fino a qualche decina di mA di elettroni nel vuoto attraverso emissione termoionica, alimentato con potenze elettriche di una decina di watt. Tali tubi hanno due limitazioni fondamentali:
Questa tecnologia elimina i due problemi sopraelencati attraverso due nuove configurazioni:
La tecnologia permette di generare Raggi X con uno spettro in ampiezza e intensità molto più omogeneo rispetto agli attuali tubi presenti sul mercato e contemporaneamente di smaltire meglio la potenza dal sandwich alla placca di rame.
Ulteriori evoluzioni prevedono l’suo di materiali innovativi in sostituzione del classico filamento nei tubi a raggi X che, illuminati da luce a 260 nm, emettano elettroni per effetto fotoelettrico con grande efficienza.