Ricerca per l’Innovazione: l’INFN finanzia i primi progetti con il nuovo fondo di valorizzazione

Ricerca per l’innovazione: l’INFN finanzia i primi progetti con il nuovo fondo di valorizzazione

La ricerca di base dà i suoi frutti accrescendo le nostre conoscenze e sviluppando tecnologie innovative e d’avanguardia, che spesso possono trovare applicazioni utili per la società.

Quando si avviano nuove ricerche – il più delle volte si tratta di progetti molto costosi e a lungo termine – non si è però in grado di prevedere se e quali applicazioni tecnologiche potrebbero derivarne. E può accadere che, quando la ricerca scientifica raggiunge il suo risultato, alcune delle tecnologie sviluppate per realizzarla non siano ancora sufficientemente mature per lasciare i laboratori scientifici e diventare innovazioni di interesse per il mercato e con impatto sulla società. Da un lato, dunque, essendosi concluso il percorso della ricerca scientifica sono anche terminati i finanziamenti, dall’altro non c’è ancora un’azienda disponibile a investire perché il rischio è troppo alto. È un limbo, un territorio di nessuno, da cui molte tecnologie promettenti non riescono a uscire, e dove quindi trovano la loro fine.

Nasce così R4I Program (Research for Innovation Program): il nuovo progetto dell’INFN che offre a queste tecnologie una possibilità, grazie alla loro valorizzazione.

L’INFN ha introdotto nel suo nuovo Disciplinare per la tutela, lo sviluppo, la valorizzazione delle conoscenze la possibilità di utilizzare una parte dei proventi che derivano dalle attività di trasferimento tecnologico per costituire un fondo di valorizzazione per lo sviluppo di tecnologie selezionate, in modo da portarle a essere più mature per il mercato.

“Il Comitato Nazionale per il Trasferimento Tecnologico dell’INFN ha intrapreso da anni un percorso per la valorizzazione della ricerca istituzionale dell’ente e in questo percorso incontra spesso tecnologie mature per gli esperimenti che potrebbero avere una vita propria fuori dell’ente con un impatto non trascurabile sulla società”, spiega Speranza Falciano, membro della Giunta Esecutiva dell’INFN che segue le attività di trasferimento tecnologico.

“Si è pertanto deciso – prosegue Falciano – di accompagnare verso nuove applicazioni le tecnologie più innovative e promettenti dal punto di vista del mercato, investendo fondi ricavati da licenze, conto terzi e ricerca collaborativa. Questo accompagnamento si concretizza non solo in un supporto finanziario, ma anche tecnico e amministrativo, continuando a mettere a disposizione, ad esempio, infrastrutture e laboratori attrezzati dell’ente per percorrere l’ultimo miglio dello sviluppo. La valorizzazione finale viene poi delegata a un partner industriale che a questo punto deve prendersi carico della tecnologia.”

Da poco il Comitato Nazionale per il Trasferimento Tecnologico (CNTT) dell’INFN ha concluso la prima selezione, individuando quattro progetti tra i nove che avevano partecipato al bando. Dei quattro progetti selezionati, che saranno sostenuti con un finanziamento complessivo di 106.000 €, due riguardano l’ambito medicale, uno quello della meccanica degli acceleratori e uno il settore della criogenia. E tre di loro hanno già riscosso l’interesse da parte delle industrie dei vari settori. R4I Program sta già dando quindi i suoi primi frutti.

“La forte componente innovativa presente nei progetti INFN deve essere resa più evidente supportando i ricercatori in quelle fasi di sviluppo tecnologico che non possono essere più sostenute dalle Commissioni Scientifiche Nazionali dell’INFN”, spiega Ezio Previtali, coordinatore del CNTT. “Il progetto R4I Program mira proprio a questo: permettere ai ricercatori di trasformare i loro prototipi di ricerca in strumenti industrializzabili rendendoli così disponibili a tutti i potenziali utilizzatori”.

I PROGETTI SELEZIONATI

ELECTRODE, proposto dai Laboratori INFN del Sud e dalla Sezione INFN di Catania, è un ingegnoso sistema di misura della dose erogata ai pazienti affetti da tumore e sottoposti a radioterapia: il suo sviluppo permetterà un’accurata verifica del trattamento in tempo reale, è di facile posizionamento e di basso costo (Giuseppe Antonio Pablo Cirrone, Antonino Amato e Giada Petringa dei LNS, Nunzio Randazzo della Sezione INFN di Catania e Francesco Romano NPL, UK).

BOLT, proposto dai Laboratori INFN di Frascati, è una tecnologia brevettata, proveniente dal mondo degli acceleratori di particelle, che consente di costruire complesse parti di acceleratori facendo a meno della brasatura. La semplicità della lavorazione e il risparmio che si possono ottenere grazie a BOLT aprono il mercato degli acceleratori a un più ampio bacino di aziende costruttrici (David Alesini).

RAPID-2, proposto dalla Sezione INFN di Perugia, ha lo scopo di testare sul campo un dosimetro attivo tipo smart watch completamente wireless per la sicurezza di chirurghi e tecnici di sala operatoria, categorie che per lavoro sono esposte a radiazioni ionizzanti (Leonello Servoli).

APTNC, proposto dai Laboratori INFN del Gran Sasso, è una tecnologia che riduce il rumore nei sistemi di raffreddamento per temperature vicine allo zero assoluto senza elio liquido. Questi sistemi, una volta silenziati, potranno essere utilizzati in applicazioni diffuse come la risonanza magnetica e le microscopie a effetto tunnel (Antonio D’Addabbo).

A cura dell’Ufficio Comunicazione INFN, pubblicato in data 26 gennaio 2018