08 Giu I Laboratori Nazionali del Sud ospitano il Comitato Nazionale per il Trasferimento Tecnologico
il Comitato Nazionale per il Trasferimento Tecnologico dell’INFN ha visitato il sito di Capo Passero (SR) e i Laboratori Nazionali del Sud, a Catania
“Dobbiamo riconoscere le tante cose belle che noi di INFN abbiamo fatto e sappiamo fare” afferma Santo Gammino, Direttore dei Laboratori Nazionali del Sud (LNS), mentre guida i rappresentanti del comitato Nazionale Trasferimento Tecnologico (CNTT) nel nuovo visitor center dei Laboratori, “e capire che applicazioni possono avere. Nell’ultimo decennio l’INFN ha fatto grandi cose, ora è tempo di raccoglierne i frutti.”
“La sfida è passare da un semplice trasferimento di tecnologie a un vero partenariato con le aziende e le istituzioni locali” continua Gammino, sottolineando come i Laboratori Nazionali del Sud e il sito di Capo Passero siano un presidio di alta tecnologia sul territorio siciliano e italiano.
Per rendere efficace lo scambio con l’industria è però necessario, secondo Gammino, aumentare la flessibilità dell’ente nei rapporti con l’esterno e trovare nuove vie di compartecipazione tra industria e ricerca, incluso lo scambio di personale, prendendo anche ad esempio altri Paesi europei virtuosi in questo.
La via è stata tracciata, ma molta strada è ancora da percorrere.
In questa direzione si inseriscono le attività condotte da INFN in Sicilia, nella Sezione di Catania, presso i LNS e in particolare nel sito LNS di Capo Passero (SR), stazione a terra per l’esperimento Km3NeT ITALIA, che, insieme ai suoi omologhi nelle acque francesi e greche, farà parte della rete di rilevatori sottomarini per neutrini realizzata dalla collaborazione Km3NeT.
I Laboratori Nazionali del Sud sono infatti attivi da molti anni nel trasferimento tecnologico, in particolare su due filoni: la salute e la conservazione del patrimonio culturale.
Presso i Laboratori opera Catana, uno dei tre centri italiani dedicati all’adroterapia, cioè al trattamento di tumori con fasci di ioni accelerati. Nato dalla collaborazione tra la Struttura Complessa di Radiodiagnostica e Radioterapia Oncologica e la Clinica Oculistica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Catania, i Laboratori Nazionali del Sud e il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli Studi di Catania, il centro è dedicato esclusivamente al trattamento di tumori oculari, che vengono irradiati con protoni di energia fino a 60 MeV, prodotti dal ciclotrone superconduttivo dei LNS.
Sul fronte della tutela del patrimonio artistico è invece attivo LANDIS (Laboratorio di Analisi Non Distruttive In Situ), un laboratorio applicativo che fornisce tecnologie innovative che fanno uso di raggi X per la caratterizzazione non distruttiva di materiali archeologici e di interesse per il patrimonio culturale.
Menzione speciale merita il sito di Capo Passero, visitato dai rappresentanti di CNTT guidati da Giacomo Cuttone, responsabile nazionale del progetto Km3NeT: il laboratorio è stato realizzato dall’INFN recuperando e restaurando un antico deposito di vini situato presso il porto di Portopalo di Capo Passero, che farà da stazione a terra per Km3NeT ITALIA, un telescopio per neutrini sottomarino in corso di installazione 100 km al largo di Capo Passero, a 3500 m di profondità. Il telescopio consisterà in una serie di rivelatori collegati fra loro in “stringhe” lunghe circa 750 m e ancorate sul fondale. La serie di stringhe occuperà un enorme volume (1 km3) e rivelerà la luce prodotto dalle interazioni di neutrini proveniente dallo spazio con il volume d’acqua attorno. I rivelatori sono ancorati a grande profondità in modo da schermarli da tutti i possibili disturbi di origine umana o naturale. Il laboratorio a terra funge da sala controllo e contiene l’infrastruttura necessaria per il funzionamento dei cavi in fibra ottica che trasportano il segnale dal sito in mare.
L’impatto socio-economico di grandi esperimenti come Km3NeT ITALIA è spesso sottovalutato o comunque difficile da quantificare, per questo motivo INFN ha commissionato al Dipartimento di Economia dell’Università di Catania, un’analisi di impatto economico, sociale e ambientale che per la prima volta in Italia definisce in modo accurato strumenti e metriche per valutare impatto e capacità di penetrazione della ricerca nella società.