Mario Salvatore Musumeci e Marco Statera, un nuovo passaggio di testimone nel CNTT

 
Il Comitato Nazionale per il Trasferimento Tecnologico dell’INFN cambia volto: Marco Statera prende il posto di Mario Salvatore Musumeci, in un passaggio che rinnova la missione di collegare mondi diversi e di restituire valore alla società.

 

Il trasferimento tecnologico, all’INFN è molto più di una procedura: è un ponte tra la creatività della ricerca di base e le esigenze concrete della società. Un ponte che, negli ultimi anni, Mario Salvatore Musumeci, Primo Tecnologo presso i Laboratori Nazionali del Sud,  ha contribuito a rafforzare con un approccio sistemico e una visione profondamente etica del ruolo dell’ente pubblico.

Responsabilità e metodo: l’eredità di Musumeci

Musumeci, ingegnere di formazione e anima organizzativa del Comitato, ha sempre visto il TT come “una forma di restituzione alla società che investe nella nostra ricerca”. Nel suo percorso, ha lavorato per portare razionalità e metodo nelle valutazioni, ricordando che “gestiamo risorse pubbliche e abbiamo una responsabilità verso chi ci finanzia”.

Il suo contributo si è tradotto in una spinta a superare la spinta individuale e passione personale per abbracciare una visione collettiva e strutturata: “Il nostro dovere è dare riscontro alla società che investe tanto denaro nelle nostre attività. Uno di questi riscontri è proprio il trasferimento tecnologico.”

Musumeci sottolinea come il valore aggiunto dell’INFN sia la capacità di creare rete: “L’unico limite allo sviluppo qui è la propria fantasia. Per questo ritengo particolarmente forte il nostro dovere di restituzione nei confronti della società: tutta questa eccellenza è frutto di investimenti pubblici.” E aggiunge: “Il TT è un ponte tra mondi separati, con regole diverse. Dobbiamo lavorare per unire, piuttosto che separare”.

Statera: dialogo, applicazione e crescita condivisa

Marco Statera, Primo Tecnologo presso la Sezione INFN di Milano, subentrato nel ruolo, porta con sé una lunga esperienza tra laboratorio e industria, maturata lavorando su progetti di frontiera come la superconduttività per acceleratori e le sue applicazioni energetiche. “Il collegamento con il trasferimento tecnologico nasce quasi dall’inizio delle attività di laboratorio, dove l’interazione con le aziende è fondamentale per realizzare apparati scientifici”, racconta Statera. “Abbiamo visto crescere progetti che hanno avuto un impatto sia scientifico che industriale, contribuendo anche allo sviluppo di nuove competenze nel sistema Italia”.

Per Statera, la chiave è la capacità di fare da interfaccia tra mondi diversi: “All’interno dell’INFN la consapevolezza che si parlino linguaggi diversi, con finalità differenti ma un obiettivo comune, è centrale. Il TT è un lavoro di mediazione e di interpretazione delle necessità dell’interlocutore. Un tema che, secondo lui, va coltivato anche attraverso la formazione:I corsi sul TT sono stati fondamentali per mettere il seme della consapevolezza. Ma questa sensibilità si costruisce giorno per giorno, condividendo esperienze tra colleghi e imparando dagli errori”.

Le sfide che attendono il Comitato

Guardando al futuro, Statera individua alcune priorità chiare: “Dobbiamo rafforzare la conoscenza sulla gestione della proprietà intellettuale e affinare la capacità di mediazione e trattativa con il mondo produttivo. È importante trasmettere ai colleghi la capacità di interpretare le necessità dell’altro e di trovare soluzioni condivise”.

Statera sottolinea anche l’importanza di far percepire il TT come una pratica quotidiana e non come qualcosa di distante o poco familiare: “Quasi tutti, in qualche modo, lavoriamo già sul confine tra ricerca e applicazione. Far conoscere meglio questa realtà, senza imporre regole ma favorendo la condivisione, può essere la chiave per rafforzare la coscienza collettiva sul valore del trasferimento tecnologico”.

Un passaggio che è anche crescita

Il cambio di testimone tra Musumeci e Statera non è solo un avvicendamento, ma il segno di una comunità che si evolve, pronta a rafforzare il proprio ruolo di ponte tra ricerca e società. Il CNTT continua così il suo viaggio, costruendo nuove connessioni e affrontando le sfide del futuro con responsabilità, metodo e apertura. Questo passaggio si inserisce nel percorso di rinnovamento già raccontato nell’articolo dedicato al passaggio tra Maria Rosaria Masullo e Giuseppe Torrisi, a testimonianza di una fase di crescita e continuità per tutto il Comitato Nazionale per il Trasferimento Tecnologico.

 

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