Cari colleghi,
non sono riuscito durante l'anno a scrivere spesso, come avrei voluto, per comunicarvi cosa stava succedendo. Sono stato sopraffatto dall'evoluzione degli eventi che non hanno mai permesso di mettere un punto fermo, di esprimere un giudizio compiuto, di promettere alcunché di certo. E' dicembre, il Governo se ne sta per andare, forse per un po' non ci saranno eventi sorprendenti e allora proviamo a ricordare cosa è stato quest'anno per l'INFN. Meglio iniziare dalle cose brutte, almeno finiamo su note positive.
Cominciamo da quello che avrebbe potuto cambiare la nostra vita per sempre.
La "spending review" ci prometteva un prelievo forzoso di 24 ME/anno. La colpa? Essere
spendaccioni. La ragione: fare il nostro lavoro, consumare energia elettrica, andare in missione al CERN, comprare materiale di consumo più costoso di quello che si compra generalmente in una amministrazione pubblica.
La legge di stabilità ci faceva diventare un pezzo di CNR (Centro non Consiglio). Sarebbe dovuto succedere già qualche giorno, la data fatale doveva essere il primo di Dicembre. Entrambe le follie sono state respinte. La chiave in entrambi i casi è stato il nostro Presidente della Repubblica, al quale credo dobbiamo gratitudine eterna.
Purtroppo l'anno si conclude, grazie (per così dire) alla stessa legge di stabilità con due colpi molto duri. La conferma e l'estensione temporale del turn-‐over al 20% e il taglio della pianta organica per il personale tecnico e amministrativo del 10%. Questa sarà col futuro governo la madre di tutte le battaglie. Vogliamo una autonomia responsabile per poter programmare lo sviluppo, altrimenti ci ridurremo a una battaglia disperata per la sopravvivenza. Vorremmo, infatti, poter offrire ai nostri "giovani" meritevoli l'opportunità di entrare a far parte del nostro Ente in pianta stabile, in modo da non dover disperdere in tutto il mondo i frutti preziosi di una formazione lunga e di eccellenza che vede i nostri ricercatori a fianco dei colleghi universitari. Vorremmo poter premiare almeno in parte i tanti che si impegnano quotidianamente nell'INFN e riconoscere crescita professionale ed eccellenza.
Anche il nostro progetto bandiera SuperB è stato vittima della crisi economica. La salvezza qui non dipende però dall'intervento di forze esterne ma dalla nostra volontà di saper utilizzare il finanziamento inizialmente promesso nel modo più efficace possibile. Da una crisi nasce una opportunità.
E di buono che c'è stato?
Abbiamo scoperto il bosone di Higgs! Vi sembra poco? Venti anni di fatica, pazienza,
investimenti e speranze ripagati da una splendida giornata di Luglio che ricorderemo a lungo. La nostra partecipazione a LHC è diventata visibile alla società intera. Ancora il nostro Presidente ha voluto ricevere una delegazione che ho avuto l'onore di guidare composta da una rappresentanza di chi a LHC ha dedicato giorni e notti per lunghi anni. I nostri portavoce sono stati insigniti di onorificenze della Repubblica e mi piace pensare all'immagine di Sergio e Fabiola come Grandi Ufficiali (insieme al Commendatore Guido) che inaugurano l'anno scolastico nel cortile del Quirinale giocando al bosone di Higgs con i bambini di una scuola di Cagliari in diretta TV. Un qual certo progresso per la cultura italiana!
Ci siamo meritati un riconoscimento che è allo stesso tempo un premio e una sfida enorme. Ci è stata affidata una scuola 'normale': il Gran Sasso Science Institute, a L'Aquila, con tre specializzazioni, Fisica, Matematica e Informatica, Scienze Sociali. Una vocazione internazionale, l'ambizione di aiutare il territorio a risollevarsi dai danni del terremoto, un
modo di mettere a frutto in maniera diretta la nostra esperienza nel campo dell'Alta Formazione che abbiamo sempre delegato in buona parte alle Università. Auguriamo al Direttore Eugenio Coccia di riuscire nel modo migliore in questo difficilissimo ma esaltante compito e gli garantiamo l'appoggio pieno dell'intero Istituto.
Abbiamo colto l'occasione per cambiare il nostro Statuto in modo da permettere l'esistenza di strutture diverse da quelle tradizionali. Oltre al neonato GSSI sta per nascere anche il Trento Institute for Fundamental Physics and Applications, una joint venture INFN-‐Università di Trento, Provincia Autonoma di Trento, Fondazione Bruno Kessler.
Per dirvi di quanto sia viscoso il sistema Italia vi ricordo che il 22 Dicembre 2011, il Ministro Profumo per la prima volta volle incontrare i Presidenti degli Enti di Ricerca, e lo fece nella sede della nostra Presidenza. In quella occasione si parlò di varie cose e ci fu una nostra esplicita richiesta di andare verso un sistema di possibilità di interscambio di ruoli fra il personale degli EPR e quello dell'Università. La richiesta fu giudicata ragionevole e il Ministero iniziò a lavorarci. Bene... pochi giorni fa (dodici mesi dopo) il DM che esplicita questa possibilità è stato trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione. Un successo comunque. Prepariamoci a utilizzarlo nel modo migliore.
Lasciatemi finire con un tema che mi è caro. Il tema dei fondi esterni è importante ma va affrontato nell'ottica più sana possibile. Non cerchiamo fondi per aver fondi. Vogliamo però che la nostra capacità tecnologica sia messa al servizio della Società senza dubbi né malintesi. Nessun obiettivo si può raggiungere senza un impegno duro, il trasferimento tecnologico al quale stiamo dedicando una grande attenzione non può essere una seconda priorità. Un'altra direzione strategica è quella dei Grant dell'ERC. Oltre a permetterci di finanziare imprese rischiose che le nostre CSN avrebbero serie difficoltà a contemplare nei loro piani , essi offrono ai giovani una opportunità straordinaria. I nostri giovani sono vessati da un sistema ingessato che non permette loro di accedere a posizioni di responsabilità reale e a un ruolo professionale corrispondente alla loro potenzialità. L'indipendenza arriva sempre troppo tardi. I Grant dell'ERC, ora affiancati da quelli FIRB, sono un'occasione imperdibile di emancipazione e crescita. Abbiamo creato una struttura di supporto e chiediamo collaborazione a tutto l'Ente.
Alla fine permettetemi di augurare buon lavoro a Speranza, la prima donna in Giunta INFN, il primo vicepresidente donna dell'Ente. Un segnale, al di la dei meriti personali, per accelerare sul problema del genere.
Buone feste, speriamo nel 2013 e buon lavoro.
Fernando Ferroni