Impressioni di viaggio

insoliaLa barca si annuncia da lontano. L’albero è visibile sin dall’ingresso nel porto di Catania (naturalmente so verso quale molo indirizzare il mio sguardo). L’emozione per la vista di una barca che già conosci è grande. Mi è capitato altre volte. Cercando con gli occhi l’albero in carbonio del Peco (un Baltic 46 – la barca numero 10 del famoso cantiere finlandese – del mio amico Vincenzo con cui ho lungamente navigato in Adriatico). Adesso succede lo stesso con Adriatica. E' la seconda volta che ho il piacere di salire a bordo rappresentando l’INFN (e sono grato all’Ente per questa possibilità).

La sosta di Catania è prevista essere breve, anzi brevissima. Non si fa quasi in tempo a fare il necessario battage pubblicitario. La barca arriva domenica sera e riparte lunedi nel tardo pomeriggio. Malgrado i tempi strettissimi, i visitatori non saranno pochi. Si dovrebbe far meglio la prossima volta.
I ragazzi in visita sono impazienti. Il programma di Fisica in barca prevede che debbano “meritare” il giro fuori dal porto con Adriatica. In altre parole, devono sciropparsi un seminario (peraltro interessantissimo) sulla fisica della navigazione a vela, poi il mio review a braccio, introduttivo sulla fisica dei raggi cosmici, un altro breve report sul progetto NEMO (un must, visto che siamo ospiti dei Laboratori NEMO al porto di Catania, un report tecnico sull’uso del sestante (bello da morire, affascinante e magico allo stesso tempo, per un velista) e gli studenti sembrano irrequieti, ma …… finalmente si parte…………
Vorrebbero salire tutti a bordo, ma Filippo, il Comandante di Adriatica, deve essere fermo e rigoroso sul numero massimo che può ammettere . La sicurezza non conosce sconti, ma è difficile spiegarlo a quelli che rimangono a terra.
Fuori dal porto il vento è quello giusto e consente di veleggiare con randa e genoa anche se per poco tempo. La vista dalla banchina è splendida e ancora di più dal pozzetto di Adriatica. L’equipaggio è veramente professionale e risponde ad ogni richiesta e curiosità dei ragazzi. Un grande successo, ma era prevedibile. L’iniziativa dell’INFN è meritevole sotto tutti i punti di vista.
Non è questa la sede per discuterne, ma va, quanto meno, sottolineato. E'  doveroso ringraziare il Presidente, il Management e quanti hanno collaborato e collaborano al successo di Fisica in barca nelle varie sedi.

Lunedì sera si fa fatica a respingere gli ultimi visitatori che affollano il molo e vorrebbero visitare la barca. A qualcuno bisogna dire di no e rinviare l’appuntamento al prossimo anno. Si fa una cambusa frettolosa e si parte. Meglio partire con poco vino che partire in ritardo. Siamo in nove: sei fortunatissimi “passeggeri”, il Comandante Filippo e poi Damiano e Federico. Il tempo è splendido e resterà tale per tutto il viaggio sino a Brindisi.

I ragazzi sembrano realmente incuriositi e impazienti di esplorare tutti gli angoli della barca. Il Comandante è straordinariamente paziente e professionale. Non poteva andar meglio. Poco vento, mare calmissimo. Gli ingredienti perfetti per chi non avendo esperienza non sa neppure se soffrirà di mal di mare.
Dopo un po' ci rendiamo conto che nessuno dei ragazzi avrebbe avuto problemi di sorta. Il Comandante è bravissimo a sfruttare le condizioni meteo per viaggiare al gran lasco. Dopo la prima cena a bordo ci rendiamo conto di aver sottostimato l’appetito dei ragazzi. Troveremo la soluzione. Ci si organizza per i turni notturni insieme all’equipaggio. Ciascuno di noi passa due - tre ore di notte insieme a Filippo, Damiano o Federico. Qualcuno dei ragazzi decide di passare la notte dormendo in pozzetto. Tutti saremo premiati da un mare liscio come l’olio e da un numero incredibile di delfini e tartarughe che vengono a curiosare attorno alla barca.

L’acqua è trasparente alle prime luci dell’alba. Le foto scattate al volo, mostrano anche cinque o sei delfini in pochi metri vicino alla prua di Adriatica. Lo spettacolo è straordinario. Il vento si mantiene sotto i 15 nodi prevalentemente da Sud.
Il Comandante decide di modificare un po'  la rotta in modo tale da consentire una andatura al traverso. Le vele sospingono Adriatica sino a otto nodi.
Nelle ultime ore del viaggio i venti prevalenti cambiano direzione e ruotano da ovest. Gli strumenti di bordo indicano almeno 20 nodi al traverso. Adriatica allunga sospinta da un bel vento con un mare sostanzialmente calmo. Condizioni ideali.
Tutti gli ospiti (me compreso) hanno la possibilità di provare il piacere di condurre Adriatica. Il timone ci viene affidato sotto il controllo del Comandante che non ci perde di vista per un solo secondo. Tutto ok ! Filippo, Damiano e Federico hanno grande professionalità e pazienza. Mi ripeto, ma è necessario dirlo.
I ragazzi ascoltano per ore il Comandante mentre illustra i fondamenti del carteggio nautico e , poi, ancora rotte, scarroccio, deriva, venti e correnti, previsioni del tempo etc.. Si parla anche di fisica e di raggi cosmici. L’interesse dei giovani studenti sembra genuino.

Virginia (LNS-INFN) ci abitua sin troppo bene con colazione, pranzo e cena. I ragazzi a turno puliscono tutto in cucina. Io mi limito a preparare qualcosa solo una volta a cena. Sono praticamente in vacanza sulle ali del vento.
Alla fine, purtroppo, si deve partire per rientrare. Si rientra in macchina con dentro la magia della navigazione a vela, mare e vento.

Antonio Insolia