Giovedì 30/04/2009
Ci svegliamo sulle note di una canzone di Tiziano Ferro. In tal modo Filippo, il capitano di Adratica, ha scelto di destarci.
Dopo una meravigliosa colazione (cornetti e caffelatte) abbiamo lasciato il porto di Civitavecchia. Partenza ore 9:45.
Non è previsto né maltempo né mare grosso, però per noi “velisti per caso”, stimolati anche dalla lezione di Gianni sul “punto nave”, le condizioni del mare si sono rivelate eccessive per i nostri fisici. Ci spiace veramente disattendere le indicazioni di Gianni che prevedono un punto nave ogni ora... In effetti la mattinata prosegue fra sonnellini e tipici rigurgiti (sottovento) da “pecore di mare”.
Il pranzo è stato davvero molto imbarazzante in quanto solo ILENIA è riuscita a mangiare le pennette al pesto (viva Damiano ligure d.o.c.). Siamo riusciti anche a seguire abbastanza lucidamente una lezione – conversazione che, partendo dalla formula della relatività E = mc2, ci ha condotto alla spiegazione del funzionamento degli acceleratori di particelle. Il discorso si è poi allargato sui legami tra scienza e filosofia.
Dopo un tratto a motore e vela “randa”, Filippo spegne il rumoroso motore e Federico e Damiano issano il “genoa” di prua con le “drizze”. La nostra spinta motrice è ora solo il vento e la nostra andatura è di “lasco” che significa che abbiamo il vento dalla poppa. La nostra rotta è ora verso le isole pontine. Infatti Filippo ci spiega che quando il motore è spento, si va in un certo senso dove porta il vento. La navigazione risulta molto più piacevole sebbene qualcuno continua a sentirsi male e a rimanere in posizione supina.
Ad un tratto Filippo ci sveglia perchè un gruppo di delfini sta giocando a rincorrere la prua, offrendoci un piacevole spettacolo. La navigazione continua tranquilla mentre superiamo il promontorio del circeo, le isole di Ponza e Palmarola, finchè non cala il il sole.
Lo spettacolo di uno splendido tramonto viene subito interrotto da un vento forte che ci riporta con i piedi “per terra” (per modo di dire...). Filippo decide di prendere il timone, fino ad adesso tenuto dall'intrepido Marco, e direziona la nave basandosi sui vari fari che si avvistano lungo le coste. Mentre Mattia, Marco e Ilenia si concedono un pò di meritato ed agognato riposo sotto coperta e Riccardo e Gabriele seguono Gianni nella ricerca delle varie costellazioni, Filippo si cimenta nella preparazione di una delle sue famose zuppe, che però la prof non sembra apprezzare molto...
Il vento cala e quando Filippo riaccende il motore stiamo tutti stesi in branda. La navigazione notturna continua e vorremmo uscire a goderci il cielo di notte, ma i nostri propositi riamangono tali. Sentiamo gettare l'ancora verso le tre di notte e dopo poco ripartire ancora. La sosta ad Ischia non è realizzabile a causa del fondale che non trattiene l'ancora. Rimaniamo sotto coperta a dormire.