Roma, 11 ottobre 2013
Prot. 4691/14.0/p
Al Personale INFN dipendente e associato
Voglio cogliere l’occasione dell’assegnazione del Premio Nobel ai teorici che postularono l’esistenza del campo e del bosone di Higgs per ringraziare tutti quelli il cui duro lavoro ha portato alla scoperta della mitica particella fatta al CERN negli esperimenti ATLAS e CMS. Senza questa dimostrazione sperimentale dell’esistenza del bosone di Higgs non ci sarebbe stato nessun premio Nobel a Englert e Higgs.
Una parte enorme dell’INFN porta il merito di questo scoperta, che è maturata in oltre venti anni di duro lavoro: il personale amministrativo, che con efficienza e competenza ha saputo gestire le complesse attività gestionali legate a progetti di questa grandezza; i tecnici, che hanno sostenuto il lavoro di costruzione dei rivelatori di dimensioni precedentemente sconosciute e che continuano a mantenerli in operazione con dedizione, rivelatori che il nostro Ente ha montato negli esperimenti e che hanno funzionato così bene da permettere la grande scoperta ben prima di quanto ci si aspettasse; i tecnologi meccanici ed elettronici, che hanno progettato le strutture di queste cattedrali e i trasduttori che ci permettono di poter analizzare quella enorme massa di dati che i nostri esperimenti producono; gli informatici del CNAF e delle Strutture, che ci hanno costruito un modello di calcolo basato sulla novità della GRID e che consentono agli esperimenti di analizzare i dati in tempo reale, rivoluzionando il calcolo scientifico a livello europeo e mondiale; l’Ufficio Comunicazione che ha saputo dare voce ai risultati che via via emergevano.
I ricercatori si sono divertiti, questo si sa, e un po’ hanno anche sofferto; la loro pazienza è stata messa a dura prova, ma il seminario del 4 Luglio 2012 rimarrà per sempre nella storia della scienza mondiale e noi ne eravamo protagonisti.
Ultimo e non minore fattore di successo è la validazione del metodo di lavoro che abbiamo attraverso la garanzia dei finanziamenti a fronte della qualità del lavoro che viene dal meccanismo delle Commissioni Nazionali.
Le rose più belle hanno però delle spine formidabili.
Grazie a voi, giovani dottorandi e post doc, che avete accettato di vivere questa avventura perché ne avete riconosciuto il valore di sfida e di frontiera. Avete condiviso con i vostri colleghi di gruppo un pezzo fondamentale della vostra vita; avete colto, spero, il messaggio che il merito è l’unico parametro di questa scienza e che la gerarchia nel lavoro quotidiano poco conta di fronte alla bontà delle idee. Però… noi non siamo in grado di promettervi, né in quantità definite, né in tempi certi, un lavoro corrispondente ai vostri meriti. Questo Paese ha dei problemi enormi e però, come magra consolazione, ci sono molti Paesi nel mondo che sono pronti ad accogliervi e a valersi del vostro amore per lo studio e per la scoperta. E’ il mio cruccio più grande, il rompicapo della mia Presidenza.
Comunque un grazie di cuore a tutti in questo momento di gioia.
(Fernando Ferroni)