ARC/ETCRYO

ETCRYO (Cryogenics developments for ET at the Amaldi Center). 

 Unità Operative Coinvolte: Sezione INFN di Roma e Dipartimento di Fisica dell’Università Sapienza

Personale di contatto: Ettore Majorana

 

Obiettivi Tecnico-Scientifici:

Gli obiettivi della infrastruttura sono due. Il primo è quello di disporre di un criostato atto a validare gli elementi essenziali della sospensione meccanica da adottare per un payload di dimensioni paragonabili a quelle previste per ET. Il secondo obiettivo è quello di sperimentare la performance del criostato stesso, operante senza fluidi criogenici e dotato di alcune caratteristiche che potranno risultare interessanti nel disegno di ET.

  

Descrizione:

Einstein Telescope è un rivelatore ibrido, dotato di due apparati interferometrici per la rivelazione delle onde gravitazionali. La parte del rivelatore operante a bassa frequenza adottarà tecnologie criogeniche per raffreddare gli specchi a temperature intorno a 10-20 K.

La ricerca sperimentale delle onde gravitazionali, in Italia è iniziata a Roma, presso il dipartimento di Fisica e l’INFN tramite Edoardo Amaldi, che aveva fermamente sostenuto la tesi che nonostante la complessità della sfida si sarebbe arrivati al successo. A Roma venne sviluppato un vivace expertise nel settore della criogenia che tardi tornò utile per studiare l’uso delle basse temperature nei rivelatori interferometrici. Il gruppo di Roma lavora dal 1995 nella collaborazione Virgo per sviluppare i “payload”. Questi sono apparati che, isolati sismicamente tramite attenuatori sismici ad alta prestazione, ospitano gli specchi degli interferometri. Data l’antica collaborazione con i gruppi di ricerca giapponesi nel campo delle onde gravitazionali, risalente agli anni ’80 e tutt’ora in vigore, il gruppo di Roma lavora nel campo della criogenia e dello sviluppo dei payload in stretto contatto con KAGRA, un progetto che ha messo in funzione un rivelatore criogenico e sotterraneo, attualmente in fase di messa a punto.

Nel 2018, appena dopo la rivelazione delle onde gravitazionali con il network costituto da tutti e tre i rivelatori di onde gravitazionali LIGO e VIRGO e dopo l’assegnazione del premio Nobel per il primo evento osservato dalla collaborazione LIGO-VIRGO nel settembre del 2017, è stato varato il centro d’eccellenza Amaldi Center (ARC), presso il dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Sapienza. Sulla scia dei successi della neonata scienza osservativa delle onde gravitazionali si è desiderato fondare un riferimento locale interdisciplinare per affrontare la sfida della costruzione del grande rivelatore Einstein Telescope. Naturalmente, la criogenia e la sua applicazione ai payload di ET sono il fulcro delle attività di ARC, che ha investito circa 750 k€ per la progettazione di una linea di raffreddamento e Sapienza ha messo a disposizione un laboratorio nel campus. Nell’ambito di ETIC nel laboratorio ETCRYO verranno installati i tre seguenti apparati fondamentali:

  • un criostato di diametro pari a circa 3 m, da progettare e costruire nell’ambito del progetto,
  • l’attrezzatura interna atta a sospendere il payload,
  • una seconda linea di raffreddamento completa, da sviluppare sulla base del prototipo già costruito.

Inoltre, ETCRYO si propone di sviluppare gli elementi base per la costruzione del payload, acquisendo le componenti meccaniche del payload che intervengono nel raffreddamento degli specchi, quali cristalli artificiali di zaffiro o silicio e metalli puri ad alta conducibilità termica per l’estrazione del calore.

 

Il gruppo ETIC si avvale di un gruppo di ricercatori tradizionalmente impegnati nella ricerca sperimentale di onde gravitazionali. Ad essi si sono aggiunti alcuni ricercatori INFN di matura esperienza nel campo criogenico e interessati alle prospettive di Einstein Telescope.

Il budget del progetto è pari a 4.18 M€ e include l’acquisizione di alcune figure a contratto a tempo determinato: con INFN un tecnologo e un tecnico CTER, e con Sapienza due tecnologi universitari, una di categoria D4 e una di categoria EP2. Con queste figure, secondo quanto delineato si intende anche contribuire alla progettazione del criostato finale concepito per Einstein Telescope, e nel quadro della collaborazione internazionale ET

Tempistica:  Realizzazione 01/01/2023-30/06/2025

Investimento: Apparati ~4,2M€

Risorse Umane:  2 Tecnologi (1 INFN e 2 Università), 1 CTER (INFN)

DIFAET

Nome Facility: DIFAET (DIFA Einstein Telescope)

Unità Operative coinvolte: Università di Bologna, Dipartimento di Fisica e Astronomia “Augusto Righi” (DIFA)

Persona/e di contatto: Prof. Andrea Cimatti, Prof. Michele Moresco

Obiettivi Tecnico-Scientifici:

(1) Realizzazione di un cluster informatico congiunto DIFA+INFN-Bologna (BETIF) per ricerca e sviluppo tramite una piattaforma di calcolo eterogenea per progettazione di algoritmi, modelli AI, simulazioni e test.

2) Ricerca sperimentale sulle proprietà ottiche e meccaniche dei materiali per il coating degli specchi di ET al fine di minimizzare le fonti di rumore e massimizzare la sensibilità della rivelazione di onde gravitazionali.

Descrizione

Il DIFA offre competenze teoriche (astrofisica e cosmologia con le onde gravitazionali), sperimentali, computazionali e di formazione (dalle lauree al dottorato) per lo sviluppo di ET. Inoltre, il DIFA ha costituito l’Unità BoET insieme a INFN-Bologna nell’ambito generale di ET, e partecipa alle collaborazioni GRAWITA ed ENGRAVE. Grazie a questo, la facility DIFAET mira a fornire un contributo significativo al progetto ETIC.

Dal punto di vista computazionale, il DIFA include esperti sia in software che in informatica, come ad esempio la responsabilità nello sviluppo di software per la pipeline Euclid, ruoli di alto profilo ed esperienza nel coordinamento informatico in grandi esperimenti HEP (LHC), esperienza nell'esecuzione di challenge WLCG e nella gestione di cluster informatici per la scienza ad alta intensità di dati, esperienza nei flussi di lavoro ML/DL applicati e pipeline AI. Uno dei due obiettivi di DIFAET è realizzare un cluster informatico congiunto DIFA+INFN-Bologna (Facility BETIF) che diventerà un agile hub in grado di attrarre ricercatori e studenti grazie a un sistema CPU-GPU-FPGA potente e versatile per la progettazione e il test di algoritmi, modelli AI, simulazioni, e lo svolgimento di test di pre-produzione dei flussi di lavoro completi. Il cluster sarà composto principalmente da server multi core a profilo intermedio con capacità RAM intermedia/elevata, oltre a capacità di archiviazione, server multi card multi core ad alto profilo con capacità RAM elevata.

Il gruppo di Fisica della Materia Condensata del DIFA vanta un’estesa esperienza e offre competenze funzionali allo sviluppo e all’ottimizzazione del coating degli specchi. Il gruppo dispone del personale qualificato necessario per svolgere tale ricerca con i nuovi apparati sperimentali e l'aggiornamento di quelli esistenti. Le attività previste includono la deposizione di film sottili e multistrati di ossidi (ad es. SiO2 e TiO2:Ta2O5) mediante magnetron sputtering (25<T<450 °C) con sputtering reattivo o inerte, esperimenti di Absorption Fine Structure e X-ray Scattering per analisi della struttura atomica a breve (< 4 Å) e medio raggio (4 – 10 Å), misurazioni delle perdite meccaniche su macroscala tramite analisi di smorzamento/attrito interno e su microscala tramite analisi AFM in-situ per caratterizzare la meccanica di superficie/interfaccia e la formazione di difetti in funzione della temperatura in tempo reale, simulazioni di dinamica molecolare per sviluppare un modello realistico per il coating amorfo tramite un protocollo computazionale per la misurazione in silico della perdita per attrito e prevedere come modificare la struttura/composizione del coating, misure di assorbimento ottico tramite interferometria fototermica a percorso comune per strati/rivestimenti, deflessione ottica da materiali sfusi e sfasamenti con cavità ottiche ad alta finesse.

Tempistica: realizzazione entro il 30/06/2025

Investimento (infrastrutturale e apparati):

- ETIC WP2 (Optics , Electronics and Photonics): 47.000 € (apparati)

- ETIC WP5 (Computing & DAQ): 44.000 € (apparati)

Risorse Umane: (solo ETIC): 1 borsa di dottorato in WP2 su fondi ETIC + cofinanziamento DIFA.

GEMINI

Unità Operative coinvolte: GSSI/LNGS

Persona di contatto: Jan Harms

Obiettivi Tecnico-Scientifici:

Le attività di ricerca presso GEMINI hanno l'obiettivo di progettare un sistema di controllo del cosiddetto movimento interpiattaforma che sopprime lo spostamento relativo tra le parti degli interferometri laser di ET. Ciò faciliterà il controllo dell'interferometro, ridurrà gli accoppiamenti del rumore all'interno dell'interferometro e mitigherà il rumore della luce diffusa.

GEMINI sarà anche usato come piattaforma per operare e testare una nuova generazione di accelerometri con sensibilità sub-picometro a frequenze sopra 0,1 Hz con applicazioni nell'industria e nella scienza. GEMINI rapresenterà  l'unica struttura di test al mondo in grado di caratterizzare le prestazioni di tali sensori a temperature ambiente o criogeniche. 

Descrizione:

GEMINI fornirà un contributo essenziale alla realizzazione di ET. Uno degli obiettivi di ET è osservare le onde gravitazionali a frequenze molto più basse rispetto a quanto possibile con i rivelatori attuali. Questo rende ET molto sensibile ai rumori ambientali. Nonostante tali rumori diminuiscono sottoterra, l'ambiente continuerà a limitare l'ambiziosa sensibilità che si vuole raggiungere con ET e sarà necessario studiare e sviluppare nuove tecnologie di mitigazione del rumore.

GEMINI sarà una nuova infrastruttura di ricerca realizzata sotto terra ai LNGS in collaborazione con il Gran Sasso Science Institute, un sistema sottovuoto che ospiterà una coppia di piattaforme stabilizzate contro le perturbazioni sismiche del suolo. Implementando tecnologie di sensori all'avanguardia, GEMINI avrà le piattaforme più silenziose sulla Terra nella banda di frequenza da 1mHz a 1Hz.

GEMINI servirà a sviluppare tecnologie innovative di isolamento dalle vibrazioni necessarie per l’ET, tecnologie che tengono conto delle caratteristiche uniche del rumore ambientale sotterraneo. Inoltre, un  sistema di monitaroggio ambientale permetterà di studiare e ridurre ulteriormente i disturbi ambientali. GEMINI sarà dotata di un criorefrigeratore in modo da operare sistemi a temperature criogeniche su una delle sue piattaforme.

Tempistica:  Fine construzione and prima implementazione delle tecnologie: 2026

Investimento (infrastrutturale e apparati): 1.8M€

Principal Investigators

EU logo MUR logo Ita domani logo INFN Logo

 

I Principal Investigators (PIs) del progetto ETIC sono mostrati nel seguente organigramma

 Principal Investigators

CoMET

CoMET - Coating Materials for Einstein Telescope

Unità Operative coinvolte: Università di Padova, INFN - Sezione di Padova

Persone di contatto: Prof. Giacomo Ciani; Prof. Marco Bazzan

Obiettivi Tecnico-Scientifici:

Produzione di ricoprimenti ottici (coating) sperimentali per la ricerca sui materiali degli specchi di ET.

 

Descrizione:

Gli specchi di ET, e in particolare i ricoprimenti ottici che ne determinano la riflettività, sono componenti fondamentali del detector. Dalle loro prestazioni sia ottiche che meccaniche dipende il limite ultimo alla sensibilità del rivelatore. La ricerca  di film ottici innovativi e con caratteristiche estreme di trasparenza e stabilità meccanica è cruciale per la migliorare le prestazioni dell’interferometro.

Il laboratorio CoMET (Coating Materials for Einstein Telescope) è progettato per esplorare in modo agile ed efficace nuovi materiali e condizioni di deposizione per i ricoprimenti ottici, nonché studiare la fisica dei processi di deposizione mentre questi avvengono. Una ricerca al crocevia fra scienza dei materiali e astronomia gravitazionale!

CoMET sarà attrezzato per utilizzare diverse tecnologie per la deposizione di film ottici; inizialmente sarà dotato di macchinari per la deposizione per sputtering a fascio ionico e sputtering magnetron. La prima è la tecnica di riferimento per la produzione di ricoprimenti ottici ad altissima qualità ed è lo standard utilizzato per la produzione degli specchi degli interferometri gravitazionali. La seconda consente ampia flessibilità per la realizzazione di nuovi materiali con composizione e caratteristiche innovative.

Il laboratorio sarà in grado di produrre campioni su richiesta per la comunità internazionale, consentendo lo sviluppo di nuovi materiali e trattamenti che potranno un domani essere riprodotti su grande scala per realizzare gli specchi di ET e di altri interferometri gravitazionali. Inoltre il laboratorio, anche grazie alla sinergia con altri laboratori dell’area padovana, sarà attrezzato con un'ampia gamma di strumenti metrologici per caratterizzare i campioni prodotti e fornire supporto alle investigazioni per cui sono stati commissionati.

 Tempistica: Completamento infrastruttura entro 2024, installazione  apparati entro fine 2025.

Investimento (infrastrutturale e apparati): Infrastruttura: 1 M€ (Infrastrutture), 1.5 M€ (Apparati)

Risorse Umane: 2 Tecnologi a tempo determinato (UniPD e INFN-PD); RTDa (UniPD); 2 PhD (UniPD)

Altri articoli...

  1. BETIF
  2. GALILEO
  3. ETIC RIs
  4. CAOS