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L'angolo del presidente - Novembre 2011

n1645690663 314135 8222017Cari colleghi

sono da poco stato designato dal Consiglio Direttivo dell’INFN e nominato dal Ministro della Ricerca Scientifica a Presidente dell’Ente. Ritengo dovuto questo intervento e confesso che lo faccio anche con molto piacere.

L’INFN sta vivendo un momento speciale di grazia, dovuto all’azione degli organi dirigenti che mi hanno preceduto e pero’ anche di grande complessita’ per il momento particolare che sta vivendo il nostro Paese.

Se guardo ai progetti su cui abbiamo lavorato  per anni, spesso un decennio, e al loro stato odierno mi rendo conto che questo e’ finalmente il momento in cui raccogliamo i frutti di un grande sforzo collettivo. I ricercatori che hanno diretto il lavoro, i tecnologi che ci hanno dato le soluzioni ai problemi ingegnerestici e del calcolo, i tecnici che hanno indefessamente ‘incastrato’ i pezzi dei rivelatori, gli amministrativi che hanno sopportato il peso degli ordini e sono stati affogati dalla lavorazione delle missioni e se mi pemettete i giovani dottorandi e assegnisti che sono stati gli eroi malpagati che hanno riempito tutti gli spazi e turato tutte le falle con la loro dedizione e intelligenza.

LHC e’ un vero orologio ‘svizzero’ e ci sta sommergendo di dati che aprono orizzonti per tutti i settori di ricerca dell’ente, AMS orbita felicemente intorno alla Terra protetto  dalla Stazione  Spaziale Internazionale, gli esperimenti custoditi nelle viscere della montagna abruzzese ci pongono davanti a risultati difficili da interpretare  ma che hanno fatto puntare gli occhi di tutta la comunita’ scientifica su di noi. E quello che non cito basterebbe a giustificare la nostra fama internazionale e riempirci di orgoglio.

Stiamo gettando le basi per un futuro altrettanto pieno di Scienza. Siamo, a differenza di quello che si vede spesso nella societa’ moderna, tra quelli che pensano guardando lontano. Seminiamo per avere il raccolto migliore, non quello piu’ rapido a scapito della qualita’. I laboratori nazionali sono al centro della nostra riflessione. Una macchina di punta per la fisica nucleare a Legnaro, una attivita’ che prevede di instrumentare il mare per i laboratori del Sud, un futuro pieno di materia oscura e di studio delle proprieta’ di questa misteriosa particella che e’ il neutrino per il Gran Sasso e il tentativo di dotare l’Italia di una infrastruttura di ricerca di una dimensione mai avuta prima, la SuperB a Frascati-TorVergata. E naturalmente lo sfruttamento della miniera d’oro di LHC.

Saremmo a posto se non fosse che siamo bloccati nelle assunzioni dalla regola che ci permette di rimpiazzare solo il 20% del turn-over e che il bilancio diminuisce, o quando va bene rimane  costante in cifra assoluta. Questa situazione, inutile nasconderlo, mette a rischio il nostro futuro. E’ mia intenzione lavorare a stretto contatto con i Presidenti degli altri Enti di Ricerca per cercare di convincere chi ha il compito delle scelte in questo Paese che la Ricerca e’ una delle soluzioni ai problemi e non uno dei problemi.

Fernando Ferroni.