L'assemblea dei ricercatori e degli associati alla ricerca INFN [della Sezione di Napoli] si e' riunita martedi' 13 settembre 2011 allo scopo di discutere la bozza del regolamento del personale, e i commenti ed osservazioni fatti dal rappresentante nazionale alla stessa.
Riteniamo opportuno mettere a parte tutti voi delle considerazioni emerse, procedendo secondo i punti riportati dalla lettera del rappresentante nazionale:
Art. 13: L'assemblea concorda sull'opportunita' di riportare nel regolamento del personale riferimento esplicito all'autonomia del tempo di lavoro.
Artt. 4 e 5: L'assemblea concorda con le osservazioni del RN e ritiene di fondamentale importanza aggiungere, nel regolamento o nei relativi disciplinari, un riferimento al numero dei commissari d'esame nei concorsi. L'assemblea, in precedenti occasioni, ha sempre sottolineato come sia di fondamentale importanza, al fine di ottenere un meccanismo efficiente di trasparenza, garantire la stessa mediante commissioni il cui numero di membri esaminatori sia il piu' grande possibile.
Art. 17: L'assemblea non e' d'accordo con il RN riguardo alle considerazioni sul congedo per i neo-assunti. Ritiene opportuno fissare un limite massimo di 2 anni nei primi 5, che e' sostanzialmente al limite massimo di 5 su 10 per il resto del personale ricercatore. L'assemble ritiene opportuno inoltre modificare il comma 5 e consentire di cumulare gli emolumenti per un periodo limitato. Questo servirebbe a permettere, dal punto di vista economico, che il ricercatore possa sobbarcarsi l'onere del raddoppio di alcune spese personali (ad es. fitto e utenze da pagare nel luogo di residenza e contemporaneamente presso la localita' ospitante).
Art. 10, comma 3: L'assemblea ritiene che si debba richiamare la Carta Europea dei Ricercatori, in cui si fissa a 8 il numero degli anni minimo da riconoscere per il periodo pregresso di attivita' di ricerca. Ricordiamo che l'Ente ha sottoscritto predetta Carta.
Art. 3: L'assemblea, dopo lunga e articolata discussione, ha maturato la convinzione che si debba fissare il rapporto tra ricercatori a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato a un tetto massimo del 10%, che e' stato stimato ragionevole rispetto alle prospettive dell'ente di assorbimento del precariato futuro. Tale tetto e' opportuno, come sottolineato dal RN, che l'ente, anche se per necessita', invochi una politica volta a un utilizzo massiccio di precari nella attivita' di ricerca, in cui invece deve essere preponderante il ruolo del personale a tempo determinato. L'assemblea sottolinea che tale limite deve riguardare complessivamente sia l'utilizzo delle risorse proprie dell'ente che quelle che provengono da finanziamenti esterni.
Art. 6: L'assemblea ritiene che nel regolamento si faccia riferimento esplicito al fatto che l'assunzione per "chiara fama" debba riguardare esclusivamente l'inquadramento nel 1º livello. L'assemblea ritiene inopportuno, per motivi di opportunita' scientifica, che debba essere fatto riferimento a tetti o percentuali massime, o all'istituzioni di "search committees".
Art. 24, comma 7: L'assemblea chiede che nel regolamento i tempi di preavviso vengano allungati almeno 6 mesi. L'assemblea ritiene che non sia possibile includere nel regolamento la possibilita' di passaggio ad altro Ente, non potendo il regolamento del personale INFN intervenire sulla pianta organica di altri enti dello stato.
Art. 24, comma 8: L'assemblea ritiene che sia opportuno allungare da 1 ad almeno 2 mesi il periodo ivi riportato. Art. 1, comma 2: L'assemblea suggerisce, per dar forza al riferimento alla Carta Europea dei Ricercatori, di modificare il testo "Carta Europea dei Ricercatori, e nel codice Minerva" con "Carta Europea dei RIcercatori, nel Codice di Condotta per l'assunzione dei ricercatori e nel Codice Minerva".
Artt. 33 e 35: L'assemblea ritiene necessario che anche gli associati alla ricerca debbano conformarsi al codice di comportamento dell'Ente, come per i dipendenti.
Riguardo al secondo degli ultimi due punti riportati nella lettera del RN, l'assemblea dei ricercatori e degli associati alla ricerca e' in disaccordo con il RN per quanto riguarda l'istituzione di meccanismi discriminatori nel percorso di formazione verso la stabilizzazione del personale ricercatore precario.