L'incontro con i Direttori, Rappresentanti del personale e Presidenti delle Commissioni Scientifiche Nazionali, era dedicato al futuro del progetto bandiera dell’INFN, a seguito dei risultati della commissione internazionale (presieduta da Gabriele Fioni, del CEA) nominata dal Ministero per rivedere i costi del progetto SuperB, e delle valutazioni emerse durante l’incontro tra il Ministro, il Presidente INFN e il Direttore generale del Cabibbo-lab. In tale occasione, il Ministro ha fatto presente che le condizioni economiche del paese e i limiti previsti dal Piano Nazionale della Ricerca, non sono compatibili con i costi complessivi, calcolati in un ammontare dell’ordine di un miliardo di Euro.
A seguito di questo, i proponenti del progetto bandiera hanno avanzato l’ipotesi di realizzare una macchina e+ e- ad un’energia inferiore rispetto alla B-factory, ovvero ottimizzata alla produzione di coppie tau+ tau- e di coppie charm-anticharm (circa 4 GeV). Come riportato nel resoconto della precedente riunione, sono stati quindi individuati tre diversi comitati, allo scopo di affrontare le tre principali problematiche che ne conseguono:
- Valutare l’impatto degli studi di fisica che si possono effettuare con una macchina di più bassa energia, una Super-tau-charm factory, con la luminosità stimata dal team di SuperB per l’energia di circa 4 GeV, ovvero 1035 cm-2 s-1. Tale comitato, presieduto da Daniele Pedrini, è composto anche da Alessandro Baldini, Diego Bettoni, Marco Ciuchini, Umberto Dosselli, Gino Isidori, Roberto Mussa e Pasquale Lubrano.
- Valutare il costo di un acceleratore di energia inferiore e luminosità 1035 cm-2 s-1 attorno alla soglia del charm. Il comitato incaricato di questa valutazione è il Machine Advisory Committee (MAC) di cui recentemente si è dotato l’INFN, presieduto da Graziano Fortuna, e integrato da Claudio Sanelli, Pasquale Fabbricatore e Walter Scandale, in rappresentanza del Cabibbo-lab.
- Valutare ogni proposta di progetto infrastrutturale, avente le caratteristiche richieste dal Ministero per un progetto bandiera, da considerare in alternativa al progetto di tau-charm factory, presieduto da Antonio Masiero, e composto dai presidenti delle CSN e dai direttori dei Laboratori nazionali.
Il Presidente ha esordito ricordando l'importanza per l'Ente dei LNF e la necessità di assicurare loro un futuro di eccellenza all’altezza della loro tradizione.
Sono seguite le presentazioni riguardanti la tau-charm factory: la relazione del Machine Advisory Committee dell'INFN (rappresentato dal coordinatore del comitato, Graziano Fortuna) e quella sulla fisica alla tau-charm (presentata dal coordinatore del comitato, Daniele Pedrini).
Il vice-presidente Masiero ha poi illustrato il lavoro del terzo comitato, al quale sono pervenute 15 diverse proposte alternative per uno (o più) progetti bandiera, in sostituzione della tau-charm factory. Tra questi, al di là del merito scientifico dei progetti, tutti molto interessanti, sono stati selezionati quelli che potessero soddisfare i limiti e i vincoli imposti dal MIUR per definire un progetto bandiera, ed in particolare la valenza di infrastruttura di ricerca nazionale. Si tratta di 3 diversi progetti:
- “Particle Campus”: un’iniziativa che coniuga la proposta di elevare l’energia delle collisioni in DAFNE allo scopo di effettuare misure tra 1 e 2.4 GeV (proposta sostanzialmente simile a quella presentata due anni fa come progetto di Design Study con il nome di “DAFNE variable energy”), con altre iniziative integrate di fisica delle particelle e applicative da effettuare con lo stesso complesso DAFNE.
- “Elementary Particle and Photon Physics Laboratory”, un nuovo progetto multi-disciplinare, incentrato su due Linac superconduttori, ciascuno dell’energia di 1.5 GeV e con la possibilità di operare in regime di “continuous wave”, e con possibilità di essere equipaggiato con diverse applicazioni: una sorgente Thomson per produrre fasci di gamma (per studi d’interazione fotone-fotone, elettrone-fotone o fotonica nucleare), un X-FEL, una sorgente di neutroni e altre applicazioni, inclusa la possibilità di includere una sorgente e un damping ring per la produzione di fasci di elettroni e quindi produrre collisioni elettrone-positrone.
- Un progetto centrato sui laboratori nazionali del Sud, Legnaro e del Gran Sasso, articolato lungo tre direttrici:
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- La realizzazione di un laboratorio sottomarino per la rivelazione di neutrini da sorgenti astrofisiche, integrato all’interno degli obiettivi del network Km3net;
- La produzione di fasci di ioni radioattivi di interesse per l’astrofisica nucleare, tramite la realizzazione di un fascio di ioni esotici;
- La realizzazione di un’infrastruttura presso i LNGS per lo studio di materia oscura con esperimenti di ricerca diretta di terza generazione e capace di ospitare TPC a gas nobile (20 tonnellate Xenon e 50 tonnellate Argon) insieme a un rivelatore a cristalli da 10 tonnellate, insieme alla costruzione di un rivelatore per neutrini di sorgente naturale e artificiale.
La successiva lunga discussione, nel corso della quale si sono affrontati molti punti di vista, può essere così riassunta:
- Il progetto tau-charm possiede un buon interesse di fisica ma a oggi al progetto sembra mancare circa il 40% - 50% di copertura finanziaria.
- I progetti legati ai laboratori LNS, LNL e LNGS sono certamente molto validi dal punto di vista scientifico e legati da un solido filo conduttore di fisica, tuttavia non sembrano rispondere a tutte le caratteristiche richieste per un progetto bandiera come delineato dal MIUR. Tuttavia il mandato ai colleghi dei tre laboratori è quello di continuare a lavorare nei prossimi mesi per poter proporre al Ministero un progetto quando si parlerà di rafforzamento delle infrastrutture di ricerca nazionali.
- Il progetto multi-disciplinare dei LNF, basato sui Linac superconduttori, ha sollevato notevole interesse e qualche perplessità, principalmente per le incognite economiche e per l'apertura a comunità non INFN.
Alla fine della discussione è stato dato incarico ai LNF di proseguire nello studio del progetto multi-disciplinare basato sui linac superconduttori, dettagliandone la descrizione tecnica, i costi, i tempi, le finalità scientifica e la possibilità di un deployment graduale, producendo la documentazione relativa entro la fine dell’estate. Al tempo stesso, rimane aperta la possibilità di perseguire il progetto tau-charm, nell’ipotesi in cui fosse possibile identificare le fonti di finanziamento necessarie per coprire la parte di risorse attualmente non disponibili, atte a garantire la realizzazione dell’acceleratore.
Roma, 23 dicembre 2012