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Mozione 23 luglio 2012 su spending review

(formato pdf)

Roma, 23 luglio 2012

 

Documento riguardo al Decreto Legge del 6 luglio 2012, n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica)

L'assemblea dei rappresentanti dei ricercatori e associati alla ricerca delle 20 sezioni e dei 4 laboratori nazionali dell'INFN ha approvato (con una larghissima maggioranza, ben maggiore di quella richiesta, pari a 2/3 dei rappresentanti e metà delle strutture) il presente documento riguardo al Decreto Legge del 6 luglio 2012 n.95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica).

 

L'assemblea, solidale con il presidente dell'INFN Prof. Fernando Ferroni, sostiene il suo impegno nel difendere e garantire l'eccellenza dell'attività di ricerca di tutte le componenti dell'Ente.


Chiede che il Presidente rappresenti presso gli organi governativi le istanze della nostra comunità che hanno il solo scopo di sostenere e garantire la qualità del nostro lavoro al servizio della società italiana.


E' parere di questa Assemblea che i provvedimenti per gli Enti di Ricerca riportati nel DL, riguardanti la riduzione del personale tecnico e amministrativo, l'impossibilità in qualsiasi misura di assumere giovani ricercatori, e il taglio dei fondi ordinari di ricerca, vadano ritirati. Rimarchiamo, infatti, che nella presente azione legislativa si ignora il fatto che l' investimento nei giovani ricercatori porta di ritorno nel nostro paese dei finanziamenti Europei pari a circa dieci volte la spesa destinata a queste assunzioni.

Tale richiesta si basa su alcune considerazioni fondamentali:

  • L'attività di ricerca di base è parte integrante e snodo fondamentale del processo di sviluppo del nostro Paese. Già da molti anni gli Enti di Ricerca hanno dovuto subire tagli e riduzioni, che hanno provocato una grave crisi degli stessi, oltre a un’inarrestabile emorragia del nostro migliore capitale umano verso istituzioni straniere, che se ne avvantaggiano approfittando della miopia di taluni settori della classe dirigente italiana. Questo costituisce, oltre che uno spreco delle risorse investite nella formazione dei giovani, una grave perdita per il nostro paese. Se tale processo non viene arrestato, la Ricerca italiana non potrà continuare a essere uno dei pochi settori di eccellenza del nostro paese, e la comunità dei ricercatori non sarà in grado di rispettare gli impegni assunti nelle collaborazioni internazionali.
  • I tagli previsti nel DL per gli Enti di ricerca porterebbero la loro crisi a una fase irreversibile di declino. Le competenze in tutti i campi, sia della ricerca scientifica che della tecnologia, progressivamente verrebbero perse per l'impossibilità di trasferirle alle generazioni piu' giovani. Anche il processo di reperimento di fondi esterni, che avviene tramite la collaborazione con agenzie di ricerca internazionali, diverrebbe impraticabile, a causa del depauperamento delle nostre strutture.

 

E' regola generale, e non solo in Italia, che garanzia di una ricerca di eccellenza sia la possibilità di affidarsi a una programmazione pluriennale basata su finanziamenti certi.

 

I ricercatori e gli associati alla ricerca INFN sono pronti a intraprendere, di concerto con il Presidente e la dirigenza dell'Ente, qualunque azione efficace al sostegno della ricerca di base, che riteniamo sia un impegno etico nei confronti della società italiana.