Si è conclusa la call R4I 2023

Sono tre i progetti che godranno di un finanziamento volto a superare l’ “ultimo miglio” che separa il mondo della ricerca dal tessuto produttivo del Paese

ALEHDI, MuDam, STarDiS, questi i nomi dei tre progetti selezionati quest’anno dal panel di valutazione appositamente nominato dal comitato nazionale trasferimento tecnologico:

ALHEDI ha lo scopo di ottimizzare le tecniche di irraggiamento di campioni per verificarne la resistenza all’ambiente spaziale; MuDam, si propone di utilizzare i muoni atmosferici per il controllo di stabilità sulle dighe in terra; e STarDiS, invece è dedicato alla realizzazione di un sistema per produrre radiofarmaci a partire da bersagli solidi.

Le proposte sono state valutate secondo tre criteri: qualità della tecnologia, opportunità di mercato e fattibilità del progetto; il punteggio finale è dato dalla somma dei punteggi raccolti per la qualità della tecnologia (e le opportunità di mercato moltiplicata per il punteggio ottenuto per quanto riguarda la fattibilità del progetto.

I progetti selezionati saranno poi seguiti dal Servizio Trasferimento Tecnologico di INFN nel loro percorso di valorizzazione, in accordo con gli obiettivi strategici della call R4I che sono:

  • Portare sul mercato le tecnologie sviluppate nell’ambito di esperimenti condotti dalle CSN, di progetti di cooperazione scientifica o generate in autonomia dal Personale dell’INFN.
  • Favorire le opportunità di cooperazione con le imprese generando le condizioni per l’aumento della loro competitività.
  • Aumentare la diffusione e l’impatto sula società dei risultati tecnologici scaturiti dalla Ricerca dell’Istituto.

Le proposte selezionate

ALHEDI, presentato dai Laboratori Nazionali di Legnaro, è un progetto mirato al miglioramento dei servizi per l’irradiazione di dispositivi e materiali attraverso gli acceleratori di particelle, in particolar modo si focalizza sulla riduzione della contaminazione di carbonio su campioni di grande area irraggiati con protoni a moderata energia e alta dose, come nel caso dei test su componenti di satelliti o dispositivi per uso spaziale. Questo tipo di test è fondamentale per simulare la vita operativa dei componenti in orbita e permette quindi una migliore progettazione di satelliti e navi spaziali. Lo sviluppo della tecnologia degli acceleratori come facility per l’irraggiamento è strategico per l’INFN che si pone come fornitore di servizi ad alto contenuto tecnologico che nessun altro è in grado di fornire in ambito nazionale.
Responsabile del progetto: Carlo Roncolato.

MuDam, presentato dalla Sezione INFN di Firenze ha come obiettivo il perfezionamento della tecnica di radiografia muonica in trasmissione, che utilizza i muoni atmosferici per misurare le variazioni di densità nel campione analizzato, con lo scopo di monitorare l’integrità delle dighe di contenimento in terra. Tali dighe, utilizzate soprattutto per il contenimento dei fanghi di lavorazione nelle miniere, sono costituita da materiale sciolto e possono presentare riduzioni locali di densità dovute all’infiltrazione di acqua che possono portare a crolli improvvisi. Il progetto si propone di realizzare un rilevatore adatto per l’uso sul campo, che possa diventare un sistema diagnostico standard per questo tipo di manufatti.
Responsabile del progetto: Lorenzo Bonechi.

STarDiS, proposto dai Laboratori Nazionali di Legnaro, mira a realizzare un sistema automatico per processare radioisotopi a partire da bersagli solidi. Per sintetizzare il radiofarmaco, il bersaglio deve essere disciolto, e questo avviene per mezzo di un attacco con solvente acido. Passato in soluzione, i processi successivi sono gli stessi che per un bersaglio già liquido. La possibilità di gestire questo tipo di operazioni con bersagli solidi in maniera semplice e poco costosa, è per questo un’esigenza sentita e tutt’ora irrisolta per molti centri specializzati in produzioni con bersagli allo stato liquido. Il progetto si propone di costruire un adattatore collegabile a sistemi commerciali di sintesi che permetta quindi di avere in un unico sistema il modulo di dissoluzione del radioisotopo e quello di sintesi e purificazione del farmaco. In questo modo si potrebbero abbattere tempi e costi di produzione del radiofarmaco.
Responsabile del progetto: Gabriele Sciacca.

Le scorse edizioni

La prima edizione di R4I si è svolta nel 2018, e finora sono stati selezionati in totale 26 progetti, proposti da 14 diverse Strutture dell’INFN. Per vederli tutti cliccate qui.

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