Riunione preliminare di giovedi 28 gennaio
Comunicazioni del presidente
Il 31-12-2016 scade l’accordo sindacale per la proroga dei contratti a tempo determinato su fondi interni. Da allora, per tutti i contratti che hanno superato il limite dei 5 anni, sarà necessario fare le corrispondenti selezioni, che gli attuali t.d. dovranno superare per poter avere un nuovo contratto. Si tratta solamente di tecnici ed amministrativi perché per ricercatori e tecnologi tutti gli art.23 sono stati a suo tempo ri-banditi come art.36 con scadenza 31-12-2016. Per ciascuno di questi ultimi contratti (su fondi interni o overhead) il presidente chiede ai direttori di avanzare al più presto una richiesta motivata nel caso in cui si voglia un ulteriore contratto, in assenza della quale il contratto non sarà reiterato e l’interessato sarà avvisato con congruo anticipo. In nessun caso saranno mantenuti contratti su fondi interni o overhead a chi ha partecipato a concorsi senza ottenere almeno l’idoneità (si tratta solo di tecnologi, in quanto non vi sono stati concorsi per ricercatore negli ultimi anni).
Continuiamo ad avere problemi con i ritardi del MIUR:
1. le chiamate dirette: il fondo dal FOE 2014, non essendo stato speso in tempo, viene ormai suddiviso in proporzione fra gli Enti, per cui all’INFN vengono solo 175 keuro, sui quali potremo fare chiamate dirette. Siamo ancora in attesa dell’uscita del decreto del MIUR che le regolamenta, che è alla Corte dei Conti, ma se dovesse ritardare ancora possiamo comunque chiedere direttamente al MIUR di fare le nostre chiamate sul fondo assegnatoci. Vi sono poi i 791 keuro per chiamate dirette del FOE 2015, ancora indivisi, sui quali dopo l’uscita del decreto dovrebbe esservi una call di proposte a tutti gli Enti.
2. I premiali 2014 stanno rimbalzando fra la commissione di valutazione dei progetti e il ministero.
3. Il decreto legislativo di attuazione della delega di riforma della normativa degli Enti di Ricerca: dopo 5 mesi il MIUR non ha fatto ancora nulla (la delega dura 1 anno). Dopo ripetute pressioni forse si è attivato un processo virtuoso a cui l’Ente partecipa.
Situazione PON (Programmi Operativi Nazionali): sono i programmi basati sui Fondi Strutturali Europei mirati a investimenti in settori chiave nelle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) e in quelle in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna). Quelli che hanno impatto sulla ricerca sono gestiti dal MIUR e in parte dal MISE.
Il MIUR ha trasmesso a Bruxelles 18 sigle che sono le infrastrutture di ricerca prioritarie per il paese. Per ognuna di esse vi potrebbe essere un bando PON. Per l’INFN sono: LNGS, LNS, KM3net, DHTCS (calcolo). Questo potrebbe esaurire le capacità del MIUR.
Il MISE ha invece un portafoglio piu’ ricco per i PON imprese e competitività, asse Innovazione, che gestisce in parte attraverso Invitalia, la sua società in-house. Sono progetti che hanno condizioni diverse da quelli MIUR. Il PON ideale del MISE è tipo Carbosulcis: un’azienda ottiene un prestito per realizzare a livello produttivo una infrastruttura con la collaborazione di un Ente di ricerca. Anche il progetto della foundery in Abruzzo va bene in questo schema.
Per quanto riguarda i POR (Programmi Operativi Regionali, sempre a valere sui fondi strutturali della UE, ma gestiti appunto a livello regionale) la situazione è diversa in ogni regione, sia per il modo in cui saranno banditi e gestiti, sia per gli argomenti di possibile interesse. Il presidente chiede quindi a tutti i direttori di esporre le iniziative della loro struttura in questo ambito:
LNL: c’è una convenzione INFN - regione Veneto per le 2 strutture di PD e LNL. L’INFN è accreditato anche come Ente di formazione. C’è una commissione regione-INFN coordinata da S.Centro. La giunta regionale è cambiata da poco, la collaborazione sta ripartendo. Ferroni ricorda che SPES fa parte delle infrastrutture segnalate al MIUR e incluse nel PNIR (Piano Nazionale Infrastrutture di Ricerca).
LNF: Vi sono contatti con la Regione Lazio per capire come inserire nei POR l’upgrade di SPARC. A questo fine è necessario soddisfare 3 condizioni: 1) apparire nel PNIR (OK); 2) essere programma di interesse europeo (OK, attraverso il progetto HYPATIA); 3) il programma interessi le ditte in qualità di utenti. Questo terzo punto è il più difficile, anche perché è stato chiarito che non basta che le ditte siano interessate come potenziali produttrici di parti del progetto, magari ad alta tecnologia. Ulteriori approfondimenti sono in corso. Questo progetto ovviamente non esclude che LNF partecipi ad altri POR coordinato con le sezioni romane.
LNGS: Oltre ai PON ha importanti progetti POR nella formazione.
LNS: La regione Sicilia ha due linee di intervento: una per potenziare le infrastrutture di ricerca, con budget totale di 150 milioni, l’altra mirata alla competitività e quindi alle imprese. Sulla prima linea i LNS prevedono di partecipare sia da soli che congiuntamente a CNR e INGV, con l’obiettivo di intercettare finanziamenti per un totale di 35 milioni. Per la seconda linea di intervento LNS sta lavorando al progetto “Mare” insieme a CNR e INGV che punta a mettere insieme aziende interessate al mare, per sensori sottomarini. Gli Enti mettono a disposizione test a terra (con camere iperbariche) e in mare a varie profondità.
Bologna e Ferrara: Le strutture di Ferrara-Bologna-CNAF si sono consociate nel TTLAB, infrastruttura per il trasferimento tecnologico accreditata presso la regione Emilia-Romagna. Già dallo scorso giugno sono stati lanciati i primi bandi, suddivisi in due call: una mirata ai lab di ricerca, l’altra alle imprese. La prima ci è più congeniale, nella seconda viene richiesto di portare i progetti di trasferimento tecnologico a readiness 5, ovvero pronti per il mercato. Per il calcolo il discorso è stato avviato da tempo con la regione Emilia, ed è coordinato da A.Zoccoli. Già lo scorso anno è stato aperto un tavolo di lavoro che coinvolgeva tutti gli attori emiliani nel campo ricerca che ha fatto una indagine sulle risorse di calcolo presenti e chi le usa. A valle di questo si preparerà un POR che metta a sistema le competenze e le infrastrutture e le potenzi, anche con risorse umane.
CT: si vuole riproporre il premiale che non è passato per studi vulcanologici con muoni o homeland security per ispezione container.
TO: i bandi della regione Piemonte usciranno a breve. Si pensa di presentare progetti per 2 infrastrutture: il TIER2, che ora si unisce al centro C3S di UNITO per costituire un cloud service per tutta uniTorino, e un polo tecnologico che verrà costruito nell’area della ricerca insieme a CNR ed INRIM. Verrà anche riproposto un progetto sui beni culturali (già vincente alla precedente tornata). Ci sarebbe poi uno spinoff nel quale l’INFN al momento non entra per mancanza di un regolamento. S.Falciano precisa che il regolamento per gli spinoff è pronto, deve solo essere discusso con i sindacati, e fra l’altro stabilisce quanto tempo i dipendenti INFN possono lavorare negli spinoff. Il presidente invita tuttavia a entrare comunque negli spinoff quando sono maturi, anche se il regolamento non fosse ancora in vigore.
MI+MIB+PV: le tre sedi si sono accreditate presso la regione Lombardia come soggetto unico per partecipare ai bandi. Sono anche entrate nel cluster delle life science, con l’obiettivo di accedere a finanziamenti dedicati e raccogliere nuovi partner per un POR incentrato sul CNAO. Si sta lavorando anche ad un POR su nuove tecniche accelerazione. Vercesi ricorda che in Lombardia partirà anche lo “Human technopole” per il quale è programmato un primo incontro il 4 febbraio. Il presidente informa che ha parlato della cosa con Cingolani, ed è necessario aspettare di vedere come evolve il progetto prima di capire se e come l’INFN possa entrarvi.
TS: si lavora a una proposta di POR sul calcolo del tipo di quella portata avanti in Emilia. A fine febbraio si terrà un workshop su High Performance Computing organizzato dalla Sissa, dove ci sarà una presentazione delle attività INFN. Successivamente si pensa di organizzare un altro workshop con la partecipazione di tutti gli attori della ricerca in FVG ma anche varie imprese (Generali, Fincantieri) per confrontare le idee ed i progetti per il calcolo regionale.
LE: si coordina con BA per il PON sul calcolo. A LE si sta lavorando anche ad un centro per il Trasferimento tecnologico e l’innovazione basata sulle tecnologie digitali.
CA: Come detto ci sarà il PON sulle attività Carbosulcis. In parallelo il progetto Cagliari2020 sta per partire, vanno risolti gli ultimi rilievi della Corte dei Conti. Dal progetto potrebbero venire anche proposte per i prossimi POR.
NA: in Campania vi saranno due grossi PON: DHTCS, che si sta allargando (research infrastructures, open data) e NAFAS, infrastruttura di ricerca finanziata già da PON con UniSalerno, INFN, ENEA e CNR. Nei POR Campania ci sono vari item interessanti: aerospazio, energia (rinnovabili), sicurezza (AMBRA società consortile sicurezza ambientale). Esiste anche una collaborazione col distretto tecnologico STRESS, attività di sviluppo fotorivelatori, ed il gruppo KM3net con idee per una stazione di test sottomarini. Infine un progetto alta formazione e trasferimento tecnologico, per offrire al territorio accesso ad alte tecnologie.
PG: ci sono già buoni rapporti col Comune di PG che vuole investire in Smartcity, mentre con la regione i contatti stanno nascendo ora. In febbraio l’INFN organizza un seminario congiunto con la controllata della regione, Sviluppoumbria, aperto alle imprese umbre attive nel campo della digitalizzazione e delle tecnologie per lo sviluppo urbano sostenibile, per cominciare a identificare gli argomenti di interesse comune. Un secondo seminario è già previsto più avanti. Si vuole proporre anche un programma di formazione continua per il personale delle PMI tenuto da docenti INFN. Anche il canale delle tecnologie biomedicali si sta attivando (collaborazione con ASL). La sezione di PG collabora anche al progetto Opencities nella regione Marche.
RM2: oltre ai progetti comuni con LNF e le altre sedi romane, beneficia della presenza nel campus di Tor Vergata del progetto KET-LAB finanziato da regione Lazio per 10 milioni, un laboratorio di 2000 mq dedicato al trasferimenti tecnologico che si vorrebbe far diventare il Fraunhofer italiano.
FI: opera in sinergia con PI. A febbraio ci sarà incontro con tutti Enti di ricerca della regione. La regione Toscana ha un forte interesse per il LABEC, che sarà sicuramente al centro di uno o più progetti. Tutte le infrastrutture INFN sono state accreditate presso la regione. Un primo bando per piccoli progetti è già uscito.
PI: c’è anche un programma di riqualificazione dell’area costiera: vi sono stati incontri con la regione e la provincia di Livorno per trovare un modo di partecipare. Sulla base del primo bando per piccoli progetti POR si segnala che la regione Toscana richiede che i partecipanti abbiano una contabilità autonoma a livello regionale, e questo mette in difficoltà le sezioni INFN. Inoltre servirebbe una interfaccia unica con la regione, un ufficio dedicato a questo. Il presidente è molto stupito di questa peculiarità dei bandi della Toscana, che non si presenta in nessun’altra regione, dove i POR vengono rendicontati con la firma del presidente. Problema da approfondire.
RM3: la sezione è coordinata con LNF nel progetto Laziopulse, per calcolo e sensoristica. Si sta valutando anche la possibilità di partecipare a progetti di medical imaging.
RM1: oltre alla collaborazione con LNF, la sezione partecipa a HYPATIA. Il direttore vede un problema formale per le condizioni in base alle quali il personale INFN può lavorare nei laboratori del consorzio.
GE: Il budget della regione Liguria per i POR è meno di 400 milioni. Vi sono 5 linee tematiche: ricerca-innovazione, competitività, energia, difesa del territorio. L’INFN partecipa a 2 consorzi nei quali si sta valutando in quali campi applicare: ci sarà un primo bando libero e poi dei bandi per finanziare i consorzi. Il presidente suggerisce di coordinarsi con la SG nel campo della superconduttività.
BA: Oltre al PON per DHTCS si pensa di continuare le attività smartcities dei progetti PRISMA e OCT. Possibile PON MISE con la ITEL per realizzare la sorgente di un nuovo acceleratore lineare (la segue Variola). Puglia coinvolta anche nel progetto calcolo nazionale (Zoccoli). Poi c’è il tema aerospazio dove l’INFN è entrato tardi. Un progetto Puglia-Montenegro-Albania che mira a installare dei sensori di monitor del mare e dei terremoti (contatti con INGV, protez civile e ARPA). Ci si aspetta anche un bando POR per la zona metropolitana di Bari per automatizzare e digitalizzare.
TIFPA: qui l’interlocutore non è la regione ma la provincia autonoma di TN, che offre bandi per 108 milioni. Tre settori: aerospazio, sanità, creazione di nuove specie vegetali con la fondazione MAC.
Terminato il giro su PON e POR riprendono le comunicazioni:
Il progetto PADME, proposto nell’ambito di What Next, ha chiesto di poter utilizzare dei cristalli di BGO provenienti dall’esperimento L3 del LEP. La GE si è attivata in tal senso e li ha ottenuti (la Russia ha rinunciato alla proprietà). La CSN1 chiede quindi un finanziamento extra di 435 keuro, che viene approvato.
Il presidente ha fatto una verifica delle prime richieste di contratti RtdA nei dipartimenti universitari con finanziamento INFN parziali o totale: globalmente l’Ente investe 1.4 milioni ricevendone 0.9 come cofinanziamento. In molti casi c’è anche la promessa di trasformare il contratto in RtdB. Le sedi coinvolte finora sono: Bari, Bologna (3 contratti), Firenze (2), Genova (3), Milano, Milano Bicocca (3), Torino (3), Ferrara e Roma Tre.
Il presidente è soddisfatto, e ribadisce che l’Ente non bandirà più art.36 su fondi interni per non fare “promesse di assunzione” a ricercatori, che in caso di lunghi blocchi delle assunzioni finirebbero per impedire di assumere i giovani più brillanti della generazione successiva. Contestualmente il presidente considera una riduzione dell’investimento in assegni di ricerca: la Giunta farà una ricognizione sede per sede della spesa attuale in assegni, borse e RtdA, e poi proporrà dei tagli. Nel frattempo si sta preparando un nuovo disciplinare per gli assegni che prevede un bando in inglese ed una selezione per soli titoli, in modo da incentivare anche le domande di stranieri.
Alcuni direttori chiedono come sia possibile coprire il passaggio dal dottorato a un RtdA: il presidente ritiene che dopo il dottorato i giovani debbano passare un periodo all’estero, come è prassi comune nei gruppi teorici. Altri direttori segnalano che vi sono università che non cofinanziano mai, o perché hanno esaurito i punti organico o per scelta. Zoccoli chiarisce che spesso questa scelta nasce da una errata interpretazione di una circolare MIUR che si riferisce ad una diversa casistica, ed è necessario convincere queste università che il cofinanziamento è permesso.
Viene chiesto al presidente come si pensa di utilizzare i 45 milioni in 3 anni ottenuti dall’Ente nella legge di stabilità. Da una prima stima il presidente ritiene che circa 30 milioni andranno alla fase 2 di LHC, gli altri 15 dovrebbero finanziare il progetto superconduttività e altri progetti strategici per l’Ente. M.Diemoz chiede che il progetto Carbosulcis-Darkside venga presentato in modo completo al direttivo.
A.Masiero riporta sull’organizzazione dell’evento conclusivo di What Next il 16-17 febbraio
Il convegno inizierà alle ore 11 del 16 febbraio.
Mattina del 16: multi-messenger. Tutti i possibili messaggeri cosmici, con possibile utilizzo sinergico. Oltre a gamma, neutrino, raggi cosmici, anche le onde gravitazionali viste come messaggero.
Pomeriggio del 16: BSM in tutti i campi: test precisione, neutrino, flavour, DM
Mattina del 17: What Else: CMB, DE, fisica fondamentale. A seguire 2 ore di nuove tecnologie.
Pomeriggio del 17: conclusioni e nuove prospettive.
L’importante è che i talk non siano banalmente delle chiusure di programmi, ma cerchino di capire quali linee di ricerca possono nascere dagli studi fatti in questi 2 anni.
Discussione sul Salario accessorio
A seguito della richiesta dei due rappresentanti del personale in CD, è stato affrontato in dettaglio lo stato delle trattative con i sindacati, nelle quali si è registrata una brusca rottura a fine dicembre durante la definizione del salario accessorio. Il 21 gennaio si è anche tenuta una assemblea sindacale nazionale, nella quale sono state decise delle forme di agitazione del personale. CGIL-CISL-UIL hanno fatto pervenire a tutti i membri del CD una lettera in cui spiegano le motivazioni della rottura e chiedono all’Ente un maggiore impegno economico per portare il salario accessorio dei livelli IV-VIII sui livelli di quello di altri Enti di Ricerca. Infatti denunciano che il personale INFN riceve una “indennità di Ente” (parte costante del salario accessorio) più bassa di tutti gli altri EPR. Inoltre, il taglio della pianta organica non permette passaggi di livello, ed i contratti sono fermi da tempo.
Il prof. Masiero, capo della delegazione di trattativa di parte INFN, ha illustrato nel dettaglio la situazione: il totale del fondo per il salario accessorio è stato tagliato del 10% nel 2010 a seguito della legge Brunetta, e si è poi ridotto proporzionalmente alla riduzione del personale, giungendo fino alla quota attuale di 7.4 milioni. Nel 2015, dopo anni di blocco, è possibile per gli Enti aumentare stabilmente il salario accessorio, ovvero aumentare l’indennità di Ente. A dicembre tuttavia le posizioni di Ente e sindacati erano molto distanti: a fronte di una richiesta di un aumento medio di 200 euro al mese, per un importo complessivo di circa 2,4 milioni di euro, l’Ente era disposto ad arrivare a un importo complessivo di un milione di euro. Inoltre, l’Istituto ha proposto di incrementare il fondo del salario accessorio anno 2015 di un importo una tantum pari a circa 700.000 euro pari alla detrazione richiesta dai Ministeri per i fondi del 2013 e 2014 a seguito dell’attuazione dell’art. 53 per il periodo di valenza giuridica. Infine, la delegazione ha fatto presente ai sindacati che per un aumento delle voci fisse del salario accessorio si deve prevedere un pari aumento delle voci della produttività.
Il prof. Zoccoli ed il dott. Giunti hanno chiarito i vincoli di bilancio che limitano la disponibilità dell’Ente in questo campo: l’incremento del salario accessorio è permesso solo se viene da fondi esterni i quali, malgrado siano molto cresciuti negli anni, sono purtroppo il larga maggioranza totalmente vincolati e soggetti a totale rendicontazione. Gli unici fondi veramente liberi sono gli overhead dei progetti europei, il cui ammontare annuo è però molto variabile e diventa quindi pericoloso impegnarsi a pagare quote fisse.
La dirigenza dell’Ente ritiene infine molto rischioso mandare ai ministeri vigilanti un accordo sul salario accessorio che includa un forte aumento della parte consolidata del salario, perché tipicamente questo viene rifiutato. Tuttavia, se i sindacati vogliono correre il rischio, il presidente si è detto disponibile a procedere anche in questo senso. Il presidente ha stimolato tutti i direttori a esprimere il loro parere su come procedere.
Il rappresentante del personale TTA è intervenuto sottolineando le forti limitazioni salariali e di carriera subite dal personale tecnico amministrativo negli ultimi anni, a fronte di un continuo aumento del carico di lavoro causato dai pensionamenti che non vengono rimpiazzati. Ha inoltre ricordato che sul salario accessorio gravano anche i tempi determinati. Chiede ai direttori di tenere bene in considerazione questi fatti prima di esprimersi. Il rappresentante dei ricercatori si è associato a queste considerazioni.
Nel giro di opinioni che è seguito si è registrato un ampio consenso nel riconoscere le difficoltà ed i meriti del personale tecnico amministrativo e nel chiedere alla giunta di fare il massimo possibile per andare incontro alla richiesta sindacale, compatibilmente col mantenimento delle attività di ricerca dell’Ente.
La giunta quindi riceve mandato di riaprire le trattative e di formulare una offerta economica più favorevole sul salario accessorio, con la piena disponibilità a collocarla sull’indennità di Ente.
Al termine della discussione il rappresentante del personale TTA segnala che, nel corso dell’assemblea sindacale dello scorso 21 gennaio è venuto a conoscenza di una nuova proposta di indennità di funzione per il personale di AC che ha causato molti malumori e non era stata minimamente discussa in direttivo. Il prof. Masiero ha risposto scusandosi per l’errata diffusione di quella proposta, che era in realtà un’ipotesi di lavoro molto preliminare ancora tutta da approfondire. Da più parti è stato sottolineato che simili incidenti nuocciono alla serenità dell’ambiente di lavoro e vanno assolutamente evitati.
Consiglio Direttivo 29 gennaio 2016
Il presidente dà il benvenuto al nuovo direttore della sezione di Trieste, Rinaldo Rui e gli fa i migliori auguri perla conduzione della sua sezione, al centro di un importante polo di ricerca e tecnologia.
Il presidente saluto il Direttore Generale dott. Giunti al termine del suo mandato. Ha preso un impegno gravoso in un ambiente con gestione “familiare”, sapendo che non sarebbe stato facile inserirsi. E’ stato il primo DG dell’Ente ed ha dovuto inventarsi completamente il ruolo. Ora, ereditiamo il suo lavoro, ma dovremo sicuramente ripensarne il ruolo sulla base dell’esperienza fatta. Certamente l’AC di oggi ha una maggiore coscienza del funzionamento dell’Ente, inoltre c’è stato un enorme ricambio dei dirigenti di AC che il DG ha gestito al meglio. Giunti ha dovuto ristrutturare pesantemente AC, speriamo che il prossimo DG possa vivere una situazione più stabile. Gli dobbiamo un ringraziamento molto caloroso. Il rapporto col presidente è stato sempre molto franco e trasparente.
Il presidente sceglierà il nuovo DG nelle prossime settimane (nel periodo intermedio le funzioni di DG per l’ordinaria amministrazione saranno assunte dal dott. Pellegrini). Rispetto alla volta scorsa, il bando per il ruolo di DG ha ricevuto varie domande super-qualificate, un segnale molto positivo dei progressi fatti dall’Ente, diventato più visibile ed appetibile.
Il dott. Giunti ha ringraziato per le parole del presidente. Ritiene di aver fatto una bella esperienza nell’INFN. Per il futuro è importante definire un perimetro in cui il ruolo del DG sia riconoscibile. Questo si può fare anche senza cambiare lo statuto, ma definendo le deleghe in base ad una logica, non basandosi su singoli casi.
Il presidente chiarisce che il suo obiettivo, con nuovo DG, è di arivare a non trattare più direttamente con AC, ma solo col DG. Lo stesso potrebbe avvenire con i direttori, in una seconda fase.
Il prof. Zoccoli relaziona sulla suddivisione del fondo organizzazione congressi (di cui è stata data copia dettagliata ai membri del CD): vi sono state richieste per 400 keuro, il fondo è di 100. Si è seguita la logica di dare finanziamenti congrui e non simbolici, quindi quasi sempre più del 50% della richiesta. Ma questo ha comportato delle scelte. Si prega per la prossima volta di inserire delle richieste congrue e motivate.
Il presidente chiede alla GE di conferire alla delegazione sindacale un nuovo mandato per la trattativa sul salario accessorio. Il CD ha espresso la sua opinione favorevole e la GE la tradurrà in concreto.
Elezione del direttore della sezione di Pavia: in sede 61 aventi dirtitto, votanti 53, 43 Vercesi, 1 Piccinini, 8 bianche, 1 nulla.
Voto in CD: 32 votanti, 31 Vercesi, 1 bianca.
Elezione del direttore della sezione di Milano: in sede aventi diritto 109, votanti 68, Meroni 54, Vigezzi 4, bianche 6, nulle 4.
Voto in CD: 32 votanti, 31 Meroni, 1 bianca
Approvati gli atti del concorso per le borse post doc sperimentali: 231 domande, vincono i primi 20, tutti con ottimo curriculum e da paesi non terzomondiali.
Approvata la delibera che permette la pubblicazione dei curriculum dei candidati nei concorsi per ricercatore.
Approvato il Piano triennale di Prevenzione della Corruzione 2016-18.
Modificate le Aree Organizzative Omogenee di AC per permettere di una gestione separata dei permessi di accesso per il protocollo informatico: ora le Aree corrispondono alle direzioni.
Il Festival della Scienza di Genova cambia presidente e statuto: avrà CdA un di 5 persone (prima era di 16). Lo statuto dice che il presidente viene nominato da un accordo fra EPR e Università sentito il Comune, come pure 2 membri del CdA. L’Università Genova ha proposto Marco Pallavicini come nuovo presidente. Il CD approva il nuovo Statuto.
Approvato il nuovo programma di scambio di giovani con DOE e NSF.
Approvati gli atti della commissione che ha valutato le richieste di passaggi orizzontali ex art.65 del CCNL: 2 primi tecnologi e 4 tecnologi passano ai rispettivi livelli di ricercatori. Nel prossimo PT la pianta organica sarà aggiornata con la trasformazione di questi posti. Il rappresentante TTA ritiene che, se si tratta di persone che hanno nel tempo cambiato attività lavorativa, allora il passaggio dovrebbe avvenire verso posti liberi, e lasciare liberi i corrispondenti posti di tecnologo. Il presidente risponde che in realtà in tutti i casi considerati era stato fatto un errore al momento dell’assunzione, usando il primo posto libero per collocare giovani che facevano comunque ricerca. Tali errori non vanno più commessi. Il rappresentante dei ricercatori sottolinea che, se dei tecnologi fanno da sempre un lavoro da ricercatore, significa che l’Ente sta già funzionando con dei tecnologi in meno. Il direttore di LNGS propone di affrontare questa discussione con maggior dettaglio in una riunione pre-CD.
Approvata la graduatoria delle domande di telelavoro.
Approvato un primo contingente di 42mila ore per lavoro in turni.
Approvato un primo contingente di 13400 ore di straordinario. Si tratta di una assegnazione a freddo, si chiede di formalizzare richieste precise da parte dei direttori, in modo poi di compensare nella seconda tranche.
Approvata la graduatoria dei progetti per giovani di gruppo 5.
Approvati 7 congedi straordinari, quasi tutti al CERN.
Prorogati 6 contratti protetti da accordo sindacale.
C.Meroni chiede quando saranno disponibili in bilancio gli avanzi 2015 dei progetti europei. Giunti risponde che lo saranno subito. Il dott. Ciardiello suggerisce che per il 2017 l’avanzo vincolato da consuntivo 2016 si possa già immettere sui capitoli in modo che già dal primo gennaio siano disponibili, non dalla prima giunta.
Ciardiello ricorda che le chiamate dirette sono possibili anche per i tecnologi. La circolare applicativa del MIUR è ancora alla Corte dei Conti.
Il presidente comunica che dovrebbe essere pronta la bozza dei bandi per i concorsi a primo ricercatore e dirigente di ricerca. Verranno esaminate dal GdL concorsi e poi portati nel prossimo CD.
Elenco Delibere approvate: